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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Pedopornografia, violenza sessuale e adescamento: arrestato ancora 70enne

Nuovi accertamenti a carico dell'uomo da parte della Polizia di Pisa hanno tratteggiato condotte molto più gravi di quelle già contestate un anno fa

Questa mattina, 18 settembre, la Polizia di Stato di Pisa ha posto agli arresti domiciliari in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare un italiano 70enne, già arrestato nel mese di ottobre 2020 con l’accusa di detenzione materiale pedopornografico, per l’ulteriore accusa di violenza sessuale aggravata e continuata su minore, produzione continuata di materiale pedopornografico, adescamento di minore continuata e interferenza illecita nella vita privata. Gli agenti della Squadra Mobile di Pisa hanno raggiunto l’uomo presso la sua abitazione, sottoponendolo nuovamente agli arresti domiciliari.

Il presunto autore, noto per essere presidente di un'associazione, avrebbe commesso le condotte delineate nei confronti di 6 membri all’associazione, tutti minorenni al momento dei fatti. L’indagine nasce da una costola del procedimento penale che aveva portato all’arresto dell’uomo nell’ottobre scorso per il reato detenzione di materiale pedopornografico, nell’ambito del quale lo stesso era indagato per atti persecutori e atti sessuali ai danni di una minorenne. E' lei la prima delle sei vittime a denunciare, che aveva portato poi alla condanna dell’uomo in primo grado alla pena di due anni e otto mesi di reclusione.

Le indagini, durate quasi un anno, inizialmente coordinate dalla Procura della Repubblica di Pisa e poi traferite, in ragione dei gravi reati contestati, alla Procura Distrettuale di Firenze, ed eseguite dalla Squadra Mobile pisana, hanno gettato luce sulla rete di relazioni che l’uomo avrebbe intrattenuto tra il 2015 e il 2020 con alcuni membri dell’associazione, relazioni a carattere sessuale.

Gli inquirenti spiegano che l’analisi dei device sequestrati all’indagato, all’atto della perquisizione in casa e del suo arresto, ha consentito l’apertura di un fronte investigativo su una mole cospicua di fotografie di alcune ragazzine dell’associazione, scatti che l’uomo si sarebbe procurato durante gli allenamenti in palestra o durante alcune vacanze organizzate dall’associazione e che poi l’uomo avrebbe provveduto ad elaborare attraverso dei programmi informatici cancellando il vestiario alle ragazzine e sostituendoli con l’apposizione di organi genitali.

Gli approfondimenti ulteriori però avrebbero consentito di ricostruire condotte dell’indagato molto più gravi, ricavati dal contenuto della chat di Whatsapp, Facebook e Instagram che l’uomo intratteneva con alcune ragazzine minori iscritte. Il contenuto delle chat, dall’esplicito tenore sessuale, hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile di Pisa di ricostruire il modus operandi dell’individuo che, attraverso lusinghe e complimenti tendenziosi, carpiva la fiducia delle minori inducendole, in alcuni casi riuscendovi, a compiere degli atti sessuali, approfittando anche del rapporto fiduciario intrattenuto con le stesse. In due circostanze gli approcci, da verbali, sarebbero divenuti fisici, con palpeggiamenti delle parti intime delle vittime, mentre si trovavano nella palestra dell’associazione.

In una circostanza, la più grave, l’adulto avrebbe concesso con l’inganno la disponibilità del suo appartamento a due membri minorenni dell’associazione, consentendo loro di utilizzarlo per consumare un rapporto sessuale. L’indagato avrebbe piazzato all’interno della camera da letto delle microcamere nascoste per riprenderli a loro insaputa, producendo così materiale pedopornografico. La strumentazione sarebbe poi stata trovata e sequestrata dalla Polizia in sede di perquisizione nell’abitazione dell’uomo, nell’ambito della quale sono state trovate grandi quantità di materiale pornografico, oggetti sadomaso ed anche una pistola illegalmente detenuta.

Nel quadro indiziario rientrano poi le analisi dei dispositivi elettronici e degli hard disk sequestrati, oltre le coraggiose testimonianze delle vittime. L’indagato è attualmente ai domiciliari, nei prossimi giorni comparirà davanti al Gip di Firenze per rendere l’interrogatorio di garanzia.

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