rotate-mobile
Cronaca Centro Storico / Piazza dei Cavalieri

Piazza dei Cavalieri: le due verità sulla festa della Normale, ipotesi pestaggio

La versione degli studenti si oppone a quella dei carabinieri: da una parte si sostiene il pestaggio sul 25enne finito in manette, dall'altra la resistenza a pubblico ufficiale. L'avvocato del normalista:"E' stato malmenato dai militari"

Due versioni. Opposte. Da un lato la tesi del pestaggio compiuto dai carabinieri sul normalista 25enne arrestato sabato notte nel corso della festa di fine anno della Scuola Normale Superiore, dall'altro la resistenza a pubblico ufficiale e il morso ad un militare sferrato dallo studente finito in manette. Insomma ancora una volta studenti da una parte e forze dell'ordine dall'altra, un pò come accaduto qualche settimana fa in seguito al presidio, voluto dal sindaco Marco Filippeschi per impedire i bivacchi notturni nel centro cittadino.

Entrando nei dettagli si scopre che, secondo fonti investigative, lo studente arrestato, dottorando in fisica e figlio di un docente universitario, al momento dei controlli dei carabinieri, richiesti dalla vigilanza interna della stessa Scuola, si sarebbe presentato come avvocato, rifiutandosi poi di dare i documenti. Da qui, secondo gli inquirenti, ne è scaturita una lite con un carabiniere che sarebbe stato morso dal giovane (3 giorni di prognosi). A quel punto il normalista è stato arrestato per resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale e trasferito in carcere. Oggi l'udienza di convalida.
Il suo avvocato di fiducia, Giulia Padovani, ha però spiegato che il ragazzo "si è fatto refertare al pronto soccorso dove ha riferito ai medici di essere stato malmenato dai carabinieri: gli sono stati riscontrati un trauma cranico, un trauma contusivo ed escoriazioni ai polsi, dovuti probabilmente al parapiglia scoppiato al momento di mettergli le manette, e una ferita sotto il mento. I medici lo hanno giudicato guaribile in una settimana".

Alla versione comunicata dalle forze dell'ordine si oppone in modo netto quella degli studenti del collettivo Tijuana project, che, nel corso di una conferenza stampa in strada ieri pomeriggio davanti al comando dell'Arma e ad un cordone di militari, hanno accusato invece i carabinieri per la loro condotta di cui sarebbero testimoni decine di giovani. Per loro si è trattato di "un autentico abuso di potere, avvenuto in una città che sta subendo una deriva sicuritaria". Il giovane arrestato, di cui chiedono l'immediata scarcerazione, "ha solo tentato di mediare una situazione che si stava surriscaldando. I carabinieri hanno perfino impedito ad un'ambulanza di accedere al comando per prestargli le cure necessarie". "Due di noi - affermano - sono stati addirittura quasi investiti dalla pattuglia quando si erano parati davanti all'auto per impedire che lasciasse la piazza".

Insomma due diversi modi di vedere la vicenda, sulla quale dovrà essere fatta chiarezza.


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piazza dei Cavalieri: le due verità sulla festa della Normale, ipotesi pestaggio

PisaToday è in caricamento