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Cronaca

Piano caserme, Legambiente: "Ripensare l'intera questione"

Legambiente Pisa fa i conti al progetto del Comune e lo definisce una "speculazione edilizia legittima, ma inutile e ambientalmente dannosa". Dalla permuta la città perderebbe 9 milioni di euro in base alla stima fatta dall'Agenzia del Demanio

Accesi i fari sul degrado della struttura Curtatone e Montanara dall'azione del Municipio dei Beni Comuni Legambiente fornisce il suo critico punto di vista sul Piano caserme. Dopo la stipula del protocollo d'intesa del 2001, l'accordo di programma del 2007 e la variante urbanistica del 2008, la vicenda non ha registrato sostanziali passi in avanti, e l'associazione ambientalista spiega che le richieste del Comune all'Agenzia del Demanio, in realtà, sono di improbabile accoglimento.

Ballano almeno 9 milioni di euro, riporta Legambiente Pisa in una nota, secondo la stima fatta dall'Agenzia del Demanio sullo scambio. Le trattative sembrano quindi ad un punto di difficile contatto, tanto che la recente proposta del Comune di entrare in possesso delle due caserme Artale e Curtatone appare, seppure legittima e condivisibile, di impossibile esito positivo. Si legge infatti nel comunicato che "la crisi del mercato immobiliare ha fatto crollare il presupposto di tutta l’operazione. Con essa avremmo avuto, oltre a una rimessa economica, abitazioni e uffici di pregio dove ora sono le due caserme citate e un terminal di bus turistici al posto della Bechi Luserna sulla via Aurelia. Lo stesso Ministero non ci crede, tanto che ha recentemente investito milioni di euro per interventi riguardanti quest’ultima caserma, contraddicendo così l’ipotesi di dismetterla".

La proposta alternativa che Legambiente Pisa avanza è affine a quella portata avanti dal progetto del Distretto 42, attualmente occupante l'area di via Giordano Bruno 42. Si parla di "processo partecipato aperto, nel quale discutere il destino di quei beni. Un percorso che ci auguriamo sia sostenuto dalla stessa Amministrazione ed in cui si tenga conto sia dei vincoli economici che della domanda di partecipazione e socialità". Lo scopo è quello di salvaguardare il pregio urbano del parco di 7500 metri quadri, impedendo che finisca intrappolato in un privato verde condominiale. 

"Nessun percorso è facile – conclude Legambiente Pisa – ma chiediamo all’Amministrazione Comunale di non insistere in un progetto ormai fallito, di rivedere gli obiettivi legati all’acquisizione di queste caserme e di dialogare con le forze vive che rispondono ai bisogni della città. Le soluzioni, se si vuole, si trovano". 

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