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Cronaca

In votazione il Piano strutturale intercomunale: "Pensiamo alla Pisa del 2050"

Approvazione in corso in Consiglio comunale, il sindaco Conti e l'assessore Dringoli spiegano l'impianto e attaccano: "Basta dire che siamo cementificatori, il consumo di suolo si riduce"

E' la delineazione del campo, in attesa delle singole partite urbanistiche che saranno regolate con i piani operativi. E' in votazione fra oggi 5 e domani 6 luglio il 'Piano strutturale intercomunale', documento che pone le direttive e le strategie di sviluppo del territorio compreso fra Pisa e Cascina. E', in pratica, la 'legge' che regola limiti e direzioni, che saranno in seguito specificate e rese concrete dalle normative di dettaglio che i singoli Comuni andranno ad approvare, i piani operativi appunto, gli ex regolamenti urbanistici.

Se - come si immagina - il Consiglio comunale approverà il piano, toccherà a Cascina fare lo stesso; la discussione in Consiglio in questo caso è prevista per settembre. Toccherà alla Conferenza Paesaggistica l'ultima parola, per poi passare ai piani operativi sulle molte questioni aperte delle città. Cominceranno a muoversi più concretamente nel 2023, quando la campagna elettorale per le amministrative di Pisa entrerà nel vivo. 

Trattando quindi di futuro sviluppo, la dialettica politica è già 'calda'. Nella conferenza stampa di presentazione il sindaco Michele Conti ha voluto subito dire "basta a questo teorema delle opposizioni che ci vede come cementificatori. Non è vero. Il consumo di suolo del piano è ridotto rispetto a quello passato. Abbiamo la visione al 2050, puntiamo alla rigenerazione urbana e lo facciamo concretamente. Penso ad Ospedaletto, dove abbiamo davvero ridotto le costruzioni e tolto la previsione dello stadio, stadio che a Porta a Lucca sarà riqualificato al posto di 7 edifici da 7 piani. Penso al cinema Ariston, alle caserme Curtatone e Montanara e Artale. Vogliamo parlare delle piste ciclabili? Prima di noi c'erano le righe in terra, detto alla pisana, ora c'è la ciclopista del Trammino, ma anche quella che, al netto dei cantieri, va da via Bonanno fino in Piazza Duomo. Insomma, questioni che per anni e anni sono state solo discorsi e con noi sono diventate scelte concrete".

La discussione per il Piano strutturale intercomunale è particolarmente lunga e complessa perché sono pervenute 164 osservazioni, che verranno tutte discusse e votate. "Sono state ridotte le singole Unità Territoriali (Utoe) - conclude Conti - le controdeduzioni alle osservazioni presentate comportano una diminuzione di consumo di suolo esternamente al Territorio Urbanizzato pari a 23mila mq e di 1.700 mq internamente al Territorio Urbanizzato, con un recupero di 2mila mq di suolo ed un incremento di superficie utile lorda di 3.064 mq".

Una delle grandi partite è il recupero del Santa Chiara: "Stiamo parlando da tempo con l'Aoup - ha proseguito Dringoli - per ridurre le costruzioni in quella zona con la riqualificazione, puntando a destinazioni d'uso diverse. Si presterebbe bene ad iniziative di tipo culturale. Potrebbe essere il centro congressuale che a Pisa manca. E c'è anche da far tornare in città la Biblioteca Universitaria, che poi è di proprietà del Ministero dei beni culturali. Potrebbero essere sfruttate le varie cliniche in disuso o la stessa Scuola Medica". Altra ipotesi in questo senso è il polo di chimica di via Risorgimento: "E' un'altra partita ancora - ha aggiunto l'urbanista - vi era previsto uno studentato ma il recupero si è arenato. Comunque parliamo sia con l'Università che il Mibact".

Capitolo mobilità. Due sono le ipotesi recepite dal piano, ancora da sviluppare: la tramvia e il ponteziamento del collegamento ferroviario con Empoli, in sostanza un raddoppio di portata da Ospedaletto che coinvolga quindi anche Livorno, Lucca e Firenze. "Nella relazione del piano, nelle linee di indirizzo quindi, la previsione del potenziamento c'è. Non è stata stabilita la cartografia, a seguito dell'interlocuzione con la Regione Toscana. Mentre per la tramvia il progetto va avanti. Certo - ha detto Conti - era meglio pensarci quando c'erano anche i fondi previsti senza che poi se ne facesse niente, a fine anni '90. Purtroppo quel tempo si è perso, grazie a chi la 'visione' diceva di averla". 

"In definitiva - ha concluso Conti - il Piano strutturale ci permetterà di realizzare, di qui al 2050, una città che guarda al futuro, più verde, sostenibile, riqualificata e moderna". "L'intento di redigere un piano Strutturale esteso a tutti i 6 comuni dell'Area Pisana era fallito - ha detto Dringoli - dopo 10 anni di risorse impiegate dal Comune senza neanche riuscire a sottoporlo alla Conferenza di Copianificazione per esaminare le previsioni di impegno di suolo non edificato all'esterno del territorio urbanizzato, non si può che constatare l'incapacità delle amministrazioni di redigere un Piano Strutturale d'Area. Non tenerne conto sarebbe stato da irresponsabili". Il risultato ne è stato "una città costituita da episodi isolati, spesso incompiuti e totalmente sconnessi, privi di piazze e di qualsiasi altro spazio di aggregazione sociale, con una viabilità imperniata solo su di un asse di scorrimento est-ovest priva di connessioni logiche con i nuovi quartieri e di intermodalità, senza alcuna attenzione alla mobilità sostenibile". "Il nostro sogno - ha chiosato l'assessore Massimo Dringoli - è una città senza volumi vuoti, dove tutto viene riutilizzato, con tanto verde e una mobilità dolce prevalente".

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