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Cronaca

Pini attaccati dal Matsucoccus, il M5S attacca: "Ci vorrebbe una maggior cura del bosco"

Valeria Antoni, portavoce dei grillini pisani, punta il dito contro la politica dell'amministrazione comunale che, tra le altre cose, per abbattere i pini malati utilizza mezzi ingombranti che distruggono anche gli alberi sani

"I pini del litorale pisano stanno ahimè lasciandoci dopo secoli di ombra, purtroppo come è ormai noto un insetto, il Matsucoccus se li sta portando via senza soluzione alcuna, in maniera massiccia. Era possibile fare qualcosa di più? Forse sì, a San Rossore si stanno sperimentando alcuni metodi per uccidere questo insetto, ma sembra sia possibile intervenire in tal senso solo in aree ridotte, dove sono presenti pochi focolai". E' la portavoce del Movimento Cinque Stelle di Pisa e candidata a sindaco Valeria Antoni a parlare, affrontando la delicata questione della vorace cocciniglia che sta attaccando e devastando la pineta della costa pisana.

"Concesso che per prevenire non si poteva far niente, si poteva curare in maniera diversa: è mai possibile che il bosco sia aggredito da mezzi tanto grandi, pesanti, che per raggiungere 2-3 pini malati devono crearsi un ampio varco fra il bosco sano, distruggendo tutto ciò che trovano dinnanzi al loro passaggio, siano lecci, pini domestici, olivella o corbezzoli? - si chiede la 'grillina' - veramente non era possibile impiegare mezzi più piccoli, meno impattanti senza rovinare altri alberi ed il preziosissimo sottobosco? Non si poteva proprio fare a meno di mezzi che salgono su dune e tomboli abbassandoli e che contemporaneamente rischiano di riempire le lame? Certo ci sono dietro motivi economici evidentemente, ma il territorio, il bosco del nostro litorale, non ha forse un valore economico? Non è forse un bene comune da salvaguardare per noi e per le generazioni future? Non dovremmo fare di tutto per alterarlo il meno possibile? Non tutti hanno la fortuna di avere un patrimonio naturale come il nostro".

Per quanto riguarda il futuro Valeria Antoni cerca di immaginarsi cosa avverrà, cosa troveranno davanti a sè le prossime generazioni. "Eliminati i pini marittimi, mutato il paesaggio anche a causa dell’impatto dei mezzi di lavoro, cosa succede? In alcune zone si mettono nuovi lecci di pochi anni di vita, in altri pini, domestici o d’Aleppo, altrove sembra si lasci ricrescere il pino marittimo… In ogni caso, il bosco aggredito dall’uomo, non sembra essere curato e monitorato nei mesi e negli anni successivi - afferma - ecco che le nuove piantine, aggredite dal gelo e dal solleone estivo sovente muoiono: al loro posto crescono rovi, erba e magari piante alloctone quali la robinia o l’ailanto…Perdiamo per sempre il nostro patrimonio boschivo".

"Non sarebbe opportuna una maggiore cura ovunque, almeno nelle aree di competenza comunale? Mettere a dimora qualche pianta più grande a protezione delle lame, monitorare le nuove piantine sostituendo quelle morte, interventi mirati di eliminazione rovi ed infestanti, diradamento dei tappeti di nuovi pini marittimi, interventi di pulizia periodici dai rifiuti che cittadini maleducati disperdono in queste aree apparentemente degradate - conclude Valeria Antoni - il Movimento 5 Stelle che ha veramente a cuore la sorte dei boschi locali intende portare avanti una politica di maggiore tutela degli stessi, curarli, renderli preziosi, un valore aggiunto per i residenti e per i turisti e non dei luoghi degradati da cedere il prima possibile in gestione all’amico dell’amico per lucrarci, magari costruendo villette".

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