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Cronaca

Pirogassificatore Castelfranco: l'Unione Inquilini sulle ordinanze del Consiglio di Stato

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Inviamo il presente comunicato stampa per fare chiarezza su recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa ed aventi ad oggetto la costruzione dell'impianto di incenerimento di rifiuti di Castelfranco e le recenti ordinanze emesse dal Consiglio di Stato.

Le ordinanze in questione hanno respinto in massima parte le richieste degli appellanti.

Difatti, si legge nel dispositivo “...accoglie l'istanza cautelare in primo grado [dei ricorrenti (Comune, Rifondazione Comunista e Comitato] nella sola parte relativa all’attivazione dell’impianto di cui si tratta, escludendo l’effetto inibitorio del completamento della struttura”.

Difatti, dalle suddette ordinanze emerge il fatto che la società potrà liberamente finire di costruire l'impianto, ma se con la sentenza definitiva verrà annullata l'autorizzazione il suddetto dovrà essere smontato a spese della società.

Non solo, nella ordinanza viene precisamente inibita la possibilità di attivazione dell'impianto.

Così, leggendo oggi dai giornali le dichiarazioni rilasciate alla stampa secondo le quali l'impianto

potrebbe essere attivato per “testarlo con le biomasse” non comprendiamo come ciò sia possibile in base alle suddette ordinanze.

Aggiungiamo un altro particolare, che reputiamo importante, infatti, dalla ordinanza si evince come non sia stata toccata la motivazione dell'ordinanza del Tar Toscana.

Ricordiamo che l'ordinanza del Tar Toscana era stata emessa perché il giudice amministrativo aveva considerato che il progetto preliminare e quello definitivo fossero diversi, fatto che non è stato modificato dal Consiglio di Stato e che risulta importante per la decisione finale.

Però, al fine di ulteriormente chiarire la situazione abbiamo inviato al Comune di Castelfranco di Sotto, alla Provincia di Pisa in persona del suo presidente e del responsabile del Servizio Ambiente. Dott.sa Pioli, alla Arpat, all'Asl 11 e per conoscenza ad i sindaci di Santa Croce, Santa Maria a Monte, san Miniato, Montopoli ed alla Regione Toscana una richiesta di chiarimenti in relazione alle suddette affermazioni.

In relazione, poi alle dichiarazioni vittoriose della Regione Toscana pensiamo che siano

sinceramente fuori luogo e sinceramente ci si può chiedere ironicamente se abbiano letto le solite ordinanze.

Non solo, continuiamo a chiederci il motivo di un simile impegno di risorse pubbliche a difesa di un opera che non è regionale ed iniziamo a pensare che qualcuno dovrebbe forse far valutare alla autorità competenti un simile comportamento.

Avv. Luca Scarselli
Sezione Valdarno Inferiore
Unione Inquilini Pisa

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