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Cronaca

Accuse sul Pisa Mover: la Pisamo si difende

Sentito in 2ª Commissione di Garanzia e Controllo del Comune il direttore di Pisamo e responsabile unico del procedimento, Alessandro Fiorindi: "Mai avvallato la sostituzione di De Michelis, ho semplicemente preso atto della decisione"

"Non ho mai avvallato la sostituzione dell'ingegner De Michelis ma ho semplicemente preso atto della decisione, visto che la nomina del direttore dei lavori non è di mia competenza. Per quanto riguarda la contabilità dell'opera Pisa Mover, tutti gli stati di avanzamento dei lavori sono stati da lui certificati fin quando è stato in carica". Sentito questo pomeriggio in 2ª Commissione di Garanzia e Controllo del Comune di Pisa - insieme all'amministratore unico di Pisamo, Fabrizio Cerri - il direttore di Pisamo e responsabile unico del procedimento, Alessandro Fiorindi, ha ribadito quanto già affermato in merito alla lettera inviata al sindaco di Pisa, poi finita in Procura, dall'ex direttore dei lavori del Pisa Mover, l'ingegner Giampiero De Michelis. Lettera nella quale De Michelis gettava ombre sulla gestione della contabilità dei lavori della maxi opera e sosteneva di essere stato rimosso dal suo incarico per essersi rifiutato di firmare la rendicontazione dei lavori "dopo la modifica delle schede contabili" per mascherare alcune inadempienze e non perdere i finanziamenti europei.

PISA MOVER, QUADRO GENERALE. Per inquadrare meglio la situazione è bene fare un passo indietro. "L'opera Pisa Mover - dice Cerri - ha un soggetto concedente che è il Comune di Pisa. C'è poi una stazione appaltante che è Pisamo, la quale ha affidato i lavori attraverso un bando in concessione. A vincere il bando è stata un'associazione temporanea di imprese chiamata Pisa Mover, che ha come azienda capofila la Leitner. Il concessionario, quindi Pisa Mover, deve poi conferire l'incarico per la direzione dei lavori: in questo caso l'incarico è stato dato all'azienda Sintel Engineering che ha poi nominato come direttore dei lavori, per la parte edile del cantiere Pisa Mover (i direttori dei lavori sono infatti 2: uno per la parte edile e uno per la parte tecnologica, ndr), l'ingegner De Michelis, direttore tecnico dell'azienda e già direttore dei lavori in altre opere più importanti del Pisa Mover".

LA LETTERA. Il 17 dicembre Fiorindi riceve una lettera da Pisa Mover e da Sintel nella quale si avverte il responsabile unico del procedimento della revoca dell'incarico a De Michelis e della sua sostituzione con l'ing Cocciante. Allegata alla lettera anche il curriculum del nuovo direttore dei lavori. "La nomina di questa figura - spiega Fiorindi - non dipende da me ma dalla Sintel. Io ho soltanto preso atto della decisione". Il giorno successivo Fiorindi scrive a Pisa Mover e Sintel sottolineando "l'intempestività dell'azione intrapresa da Sintel, considerando la scadenza imminente per la rendicontazione dei lavori (31 dicembre 2015)". Un passaggio importante perchè secondo Pisamo confuterebbe la tesi di De Michelis di un presunto 'accordo' tra Fiorindi e Pisa Mover per la sua sostituzione.

NUOVO DIRETTORE E ASSENZA DI REQUISITI. Fiorindi risponde anche sulla presunta "assenza di requisti" del nuovo direttore dei lavori denunciata nella lettera di De Michelis. "Il mio sostituto non ha requisiti per svolgere tale incarico - si legge nella lettera dell'ingegnere - in quanto non ha mai ricoperto tale ruolo in opere almeno paragonabili al People Mover. Ma solo incarichi di direttore operativo. Mi risulta inoltre che sia il direttore operativo del tristemente noto viadotto Scorciavacche, in Sicilia (il viadotto situato sulla statale Palermo-Agrigento crollato a pochi giorni dall'inaugurazione, ndr)". "Io ho potuto valutare solamente il curriculum mandatomi da Pisa Mover e da Sintel - ha affermato Fiorindi - e da questo non emergere alcuna incompatibilità".

AVANZAMENTO DEI LAVORI E FINANZIAMENTI EUROPEI. Nella lettera di De Michelis l'ingegnere spiega come i finanziamenti europei del Pisa Mover siano legati al raggiungimento "di un avanzamento fisico dei lavori e quindi economico pari al 50% dell'importo dei lavori, entro il 31/12/2015". Obiettivo che secondo De Michelis non sarebbe stato raggiunto. Per questo, scrive l'ingegnere, "la Pisa Mover, in accordo con Fiorindi, ha voluto modificare le modalità di redazione della contabilità, modificando le schede contabili". Il rifiuto da parte di De Michelis a sottoscrivere i nuovi verbali avrebbe portato alla sua sostituzione. "Al 31 dicembre - afferma però Cerri - sono stati contabilizzati circa 45 milioni, tra lavori e forniture: il 69% del totale dell'opera. Siamo quindi ben oltre il 50%". Ma c'è di più. Infatti De Michelis, prima di essere rimosso, aveva firmato 6 dei 7 Sal (stato avanzamento dei lavori) a lui sottoposti. "L'ultimo dei quali - prosegue Cerri - il 30 novembre scorso. A quella data erano già stati contabilizzati 34 milioni di euro, ed eravamo quindi già oltre il 50% dell'opera".

IRREGOLARITA' NELL'ESECUZIONE DEI LAVORI. De Michelis segnala anche tutta una serie di criticità per quanto riguarda l'esecuzione dei lavori tra cui: "scarso impiego di personale", "negligenze dell'esecuzione", "assenza delle più elementari norme di sicurezza" e "ritardi nei pagamenti verso gli stessi subappaltatori". Questa la risposta di Pisamo: "Per quanto riguarda il personale - dice Fiorindi - a un certo punto ci siamo effettivamente resi conto che era probabilmente troppo 'scarno' per un cantiere così complesso. Ho scritto diverse lettere a Pisa Mover per segnalare la situazione, e siamo stati ascoltati, visto che negli ultimi 9-10 mesi c'è stato un sensibile cambio di passo. Sui ritardi nei pagamenti non sta certo a me dire se ci siano effettivamente stati. Come responsabile unico del procedimento non ho però mai avuto comunicazioni che andassero in questa direzione". "Se ci fossero state negligenze nell'esecuzione dei lavori o norme violate - afferma invece Cerri - De Michelis avrebbe potuto denunciare la situazione se non alla Procura quanto meno al Comune di Pisa o a Pisamo, ma non lo ha fatto. Questo fa pensare che se ci sono stati dei problemi rientravano nella 'normale dialettica del cantiere'".

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