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Cronaca Porta Nuova / Via Montelungo, 70

Ex colorificio, Dario Danti attacca Rebeldia e il Municipio Beni Comuni risponde: è polemica

L'assessore alla partecipazione afferma in consiglio comunale che il Municipio ha abbandonato l'ex colorificio, virando sulla occupazione politica della Caserma Curtatone. Il Municipio si difende e contrattacca: "Aspettiamo ancora gli incontri promessi"

Una polemica che guasta ancora di più i rapporti fra il Municipio dei Beni Comuni e l'Amministrazione Comunale. Nel recente Consiglio Comunale, intervenendo sulla questione del Distretto 42 e dell'occupazione del distretto militare, l'assessore Dario Danti ha reso noto che in una trattativa portata avanti dal Comune con la proprietà del colorificio (J-Colors) si era giunti ad un accordo con l'azienda privata per rilanciare alcune sue attività in loco, al contempo attribuendo al cartello di associazioni alcuni spazi nei capannoni. Una rivelazione che, secondo il ragionamento di Danti, dimostrerebbe come l'occupazione della Caserma Curtatone sia in realtà frutto di una scelta di lotta politica, quindi al di là del problema degli spazi sociali in città.

"Quando si attiva un tavolo di lavoro, ci si crede fino in fondo: occorre discrezione e riservatezza. O si fanno i comunicati o si cercano le soluzioni. Ora non si parlerà più del colorificio". Le parole di Danti testimonierebbero come sia stato il Municipio a non voler giungere ad una soluzione che escludesse nuove iniziative da parte del Municipio. Una prospettazione che non convince minimamente gli attivisti, che rispondono: "Danti quando è venuto al distretto non ha mai fatto cenno ad un incontro o percorso aperto sul colorificio. Abbiamo più volte chiesto incontri alla Giunta senza mai ricevere risposta. Adesso, quando lo sgombero del Distretto 42 pare imminente, si annuncia che era tutto già stato risolto, che c'era un'intesa con la J-Colors di cui un'intera città è di fatto all'oscuro. E così sarebbe l'occupazione dell'ex distretto militare abbandonato da 20 anni a far saltare ogni diplomazia...".

Sì perché nel suo intervento Danti sostiene anche che, a causa della nuova occupazione, anche la proprietà dell'ex colorificio avrebbe perso interesse nella riqualificazione produttiva del complesso, mandando così in fumo il lavoro di mediazione svolto dall'Amministrazione. Il Municipio sostiene che il suo interessamento non è mai venuto a mancare, ciò che è mancato sarebbe semmai la volontà del Comune di rendere pubbliche le proprie intenzioni. Nella cronistoria fornita dagli attivisti si indicano una serie di appelli (12 e 15 febbraio) ed incontri (20 febbraio e 3 marzo) legati al destino dell'ex colorificio a cui l'Amministrazione e l'assessore Danti non avrebbero mai dato seguito operativo. "Pochi mesi fa si parlava di urbanistica partecipata, ora in Consiglio invece si sente di una trattativa condotta con riservatezza e discrezione. La verità è che la trasparenza e la pubblicità, che dovrebbero ispirare l’operato di un’Amministrazione Comunale, sono del tutto ignote all'Amministrazione Filippeschi e all’assessore Danti".  

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