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Cronaca

Memoria e polemiche: via D'Achiardi cambia nome e diventa 'via Giusti tra le nazioni'

La decisione della Giunta di Pisa è stata annunciata dal sindaco Michele Conti. Sarà quindi eliminato il riferimento all'ex rettore dell'Università responsabile dell'applicazione delle leggi razziali

Con un messaggio video affidato a Facebook, il sindaco di Pisa Michele Conti ha annunciato ieri, 12 gennaio, che via D'Achiardi diventerà via Giusti tra le nazioni, eliminando così il riferimento al nome dell'ex rettore dell'Università di Pisa, responsabile dell'applicazione delle leggi razziali. Il tema è stato a lungo foriero di polemiche nell'ultimo anno, con anche il mondo accademico che a gennaio 2022 ne aveva chiesto la rimozione. La mobilitazione si è svolta anche online, con la petizione su change.org che ha superato le 22mila adesioni

"Su via D'Achiardi - afferma sul social Conti - sono state spese molte parole, raccolte di firme, il Consiglio comunale con le proprie sensibilità si è confrontato sull'argomento. Abbiamo deciso di prendere in mano la situazione e approvare in Giunta un atto per cambiare nome alla strada intitolata al rettore dell'Università di Pisa che si rese responsabile dell'espulsione di studenti e docenti ebrei dell'ateneo pisano. via D'Achiardi è lì dagli anni '60 e i sindaci che mi hanno preceduto non hanno pensato a cambiarla. Lo farò io, volentieri. Faccio mie le parole del presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, che parlando della resilienza del popolo ebraico che ha attraversato tante atrocità, compresa la vergogna delle leggi razziali, ha detto: 'Le tenebre del mondo non spengano la luce'. Via D'Achiardi diventerà via Giusti tra le nazioni, in memoria di coloro che hanno agito in modo eroico per salvare anche un solo ebreo dalla Shoah".

Nella stessa seduta è stata approvata una seconda delibera per intitolare un'area verde, situata nei pressi della stessa via D'Achiardi, a Raffaello Menasci. Nato a Livorno nel 1896, Menasci fu arrestato a Roma dai nazisti durante la retata al ghetto del 16 ottobre del 1943, deportato nel campo di sterminio di Auschwitz due giorni dopo e deceduto poi a Varsavia il 29 febbraio 1944. La cerimonia di inaugurazione di Largo Menasci, si svolgerà venerdì 27 gennaio, alle ore 10, nell'area compresa tra via Canavari e via delle Trincere. Per l'occasione sarà anche piantato un albero di melograno che, nella cultura ebraica, rappresenta un simbolo di onestà, correttezza e giustizia dato che conterrebbe 613 semi che corrispondono ai 613 comandamenti della Torah.

Fra le prime reazioni c'è quella del candidato sindaco alle prossime amministrative per il centrosinistra Paolo Martinelli: "Grazie ai promotori della petizione per cambiare il nome a via D'Achiardi, alle 22mila persone che l'hanno firmata, alle università pisane che l'hanno sostenuta fin dall'inizio, a tutti i consiglieri di opposizione e alla città tutta che si è mobilitata". "La clamorosa, goffa, impacciata e tardiva retromarcia del sindaco Conti  - insiste - con cui ha deciso di cambiare il nome di quella strada è merito soprattutto di quella mobilitazione, a cui anch'io ho dato il mio contributo. Il quadro si è ribaltato rispetto a solo un mese fa: niente più Commissione speciale per approfondire il motivo per cui a Pisa c'è una via intitolata a D'Achiardi, niente più ostacoli burocratici e amministrativi a cambiare il nome di quella strada. Si poteva fare tutto ciò che tanta parte della città e della società civile italiana ha chiesto per mesi, infatti, sono stati costretti a farlo nel tentativo di rimediare a una figuraccia che in realtà affonda le radici alla cerimonia del 20 settembre 2018 con cui le università italiane, rappresentate dai rispettivi rettori, per la prima volta dopo 80 anni si scusavano per l'onta delle leggi razziali, cerimonia a cui il sindaco di Pisa Conti non partecipò. Da qui, da via D'Achiardi non esisterà più nella toponomastica pisana grazie a questa mobilitazione dal basso, si riparte per ricostruire anche a Pisa una memoria condivisa fondata sui valori della Costituzione che è anche antifascista".

Compagine politica da tempo attenta sulla vinceda è Una città in comune, rappresentata in Consiglio comunale da Diritti in Comune. Per loro "la cancellazione di via D'Achiardi è solo un primo passo: adesso serve diffondere cultura e memoria storica". Si tratta di un "importante risultato" espone la lista nella sua riflessione politica, e conclude: "La vicenda D’Achiardi dimostra ancora una volta che la mobilitazione diffusa e popolare può cambiare le decisioni di una istituzione. Il prossimo passo è quindi quello di intitolare finalmente Piazza San Silvestro a Franco Serantini".

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