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Pisa maltrattata? Guerrazzi risponde a Carmassi: "Polemiche miopi e ingenerose"

Dopo qualche giorno l'architetto Marco Guerrazzi ha risposto alle critiche del collega Carmassi sulla riqualificazione del progetto Mura. Carmassi ha definito il recupero della cinta muraria di una gravità inaudita

Un paio di giorni fa il noto architetto Massimo Carmassi si è mostrato molto critico su alcuni recuperi di architetto massimo carmassi-2riqualificazione, indicando Pisa come una delle città più 'maltrattate' dell'intera Regione.  Soprattutto per quanto riguarda il restauro delle mura da lui definito 'di una gravità inaudita' per la stuccatura di alcune pietre, l'inserimento di ringhiere da stadio e il tamponamento dei merli che ne hanno modificato il profilo generale".

Le dichiarazioni di Carmassi hanno sollevato un polverone, provocando l'indignazione del capogruppo consiliare Alessandro Gorreri che ha chiesto al sindaco Marco Filippeschi come intendesse rispondere a tali insinuazioni.

A distanza di qualche giorno l'architetto  Marco Guerrazzi ha preso in mano la situazione ed è intervenutoguerrazzi_start-2  dichiarando che a Pisa gli interventi urbanistici sono stati all'altezza della città e apprezzati da tutti i cittadini.

"Il giudizio di Carmassi sulle trasformazioni e sulla valorizzazione della città, che ha offerto allo stesso architetto la possibilità di sviluppare le sue capacità professionali, appare ingiustificato e carico di risentimento - spiega Guerrazzi -  Forse queste dure e semplicistiche affermazioni sono dettate della mancata partecipazione al progetto".

"Entrando nel merito delle valutazioni di Carmassi è necessario fare alcune precisazioni - prosegue l'architetto Guerrazzi - Le pietre non sono state stuccate ma, per esigenze conservative della struttura muraria, restaurate con materiali simili a quelli in gran parte esistenti; il profilo dei merli è stato alterato con interventi operati tra la fine dell’800 e i primi anni del '900; la ricostruzione dei parapetti rispetta il profilo della muraglia. Inoltre il camminamento sulle mura urbane è esistito per secoli e non è stato più utilizzato dal '700".

"Il percorso in quota - conclude Marco Guerrazzi - non è pensato, come afferma Carmassi, per i turisti, ma prima di tutto per i pisani, per rendere godibile la città attraverso la manifestazione delle sue bellezze dopo secoli di abbandono. Con questo recupero gli abitanti di Pisa devono sfidare i pregiudizi e i giudizi negativi. Alcuni atteggiamenti arrestano la possibilità di vivere la città e le sue mura, nate per essere fruite e non per essere viste dal basso".

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