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Cronaca

Movida, la Polizia Municipale fa la conta dei partecipanti: è polemica

Nella seduta di giovedì del Consiglio Comunale verrà discusso l'ordine di servizio impartito ai Vigili Urbani. I Cobas: "Ci sono interi quartieri dove è sporadica la presenza dei Vigili, eppure si continua a costruire servizi a uso e consumo di commercianti (e non di cittadini)"

Un ordine di servizio che fa discutere e che domani, per iniziativa del consigliere Marco Ricci (Una città in comune-Prc), verrà posto all'attenzione del Consiglio Comunale. Si tratta delle disposizioni della Polizia Municipale che prevedono di 'contare' i partecipanti, per lo più giovani studenti, alla movida pisana, per "annotare alla fine dei turni serali di venerdì, sabato e domenica - si legge nell'ordine di servizio - le variazioni numeriche di affluenza riscontrate (ovviamente con larga approssimazione)". Erano stati i Cobas Pubblico Impiego a sollevare la questione denunciando il comportamento dell'amministrazione comunale che sta "stravolgendo ruoli e funzioni della Polizia Municipale, nel silenzio assenso delle forze sindacali e politiche".

"Ci sono interi quartieri dove sporadica è la presenza dei Vigili, funzioni ridotte, eppure si continua a costruire servizi a uso e consumo di commercianti (e non di cittadini) - affermano dal sindacato - il progetto città sicura nella sua nuova versione non è stato mai presentato ai sindacati che accettano pedissequamente il turno notturno, il regolamento nuovo sulla Pm è fermo in consiglio da mesi, crescono le disparità di trattamento in seno al corpo e la Sesta Porta oggi (dopo mesi di denunce cadute nel  vuoto) è, a detta delle forze politiche di Palazzo Gambacorti, un colabrodo, un luogo insalubre. Si sono spesi soldi pubblici per una struttura che dopo sei mesi cade già a pezzi, Sviluppo Pisa fa il bello e il cattivo tempo e il sindaco Filippeschi tace".

"A ciascuno le proprie riflessioni - concludono i Cobas - a noi la denuncia che i soldi pubblici vengono mal spesi e il corpo della Pm sta diventando un grande fratello ridicolo costretto a contare il numero dei presenti alla movida per soddisfare le paranoie securitarie di qualcuno".

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