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Cronaca

Carcere Don Bosco: poliziotta aggredita con un estintore da una detenuta

Il nuovo episodio di violenza è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì, dura reazione dei sindacati

A distanza di circa un mese dall'ultimo episodio di violenza, i sindacati di polizia tornano a denunciare una nuova aggressione avvenuta ieri, 22 giugno, al carcere Don Bosco di Pisa ai danni di un operatore di sicurezza, questa volta donna. "Verso le 15 - racconta il neo segretario regionale del Sappe Francesco Oliviero - durante la chiusura della Sezione femminile, una detenuta appena trasferita da Perugia perché soggetto particolarmente aggressivo, non voleva rientrare in cella e minacciava la agente con un estintore. Veniva avvisata l'unità graduata di Sorveglianza generale dell'accaduto che, prontamente accorsa in Reparto, subìva la proditoria aggressione della ristretta". Al Pronto Soccorso le contusioni riportate dalla vittima sono state giudicate guaribili in 7 giorni. 

Per Oliviero "la pianta organica del carcere di Pisa è carente in tutti i ruoli e pesa ormai la perenne assenza del Comandante di reparto, mai stato sostituito in modo continuativo". Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime vicinanza e solidarietà alla poliziotta contusa ed ha parole di apprezzamento per il personale che lavora a Pisa: "Le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che svolgono quotidianamente il servizio nel carcere pisano lo fanno con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità in un contesto assai complicato per l'esasperante sovraffollamento. Ma servono urgenti provvedimenti per frenare una situazione operativa che è semplicemente allarmante".

Dura la posizione anche dei sindacati Sinappe e Osapp, rappresentati rispettivamente da Vincenzo Danubio e Salvatore Bortone. Scrivono in una nota che "Il carcere di Pisa è diventato un inferno e sembra che nessuno sia in grado di fermare le continue aggressioni al personale. Ci si occupa di proibizionismo, ma non si pensa a cosa fare per portare sicurezza e tranquillità sui posti di servizio degli agenti. In più occasioni abbiamo denunciato la mancanza di direttive, capaci a frenare certi fenomeni, da parte dei vertici dell'istituto che sembrano essere concentrati su tutt'altro. Da tempo denunciamo lo stato di abbandono che vive il personale di Polizia Penitenziaria del Reparto della Casa Circondariale di Pisa, ma sembra che ciò non interessi a nessuno. Ancora una volta gridiamo di sentirci soli, quasi rassegnati ad un destino che a noi chiede solo sacrifici e quando ti va bene ti consente di ritornare a casa illeso. Infine vogliamo augurare alla nostra collega una pronta guarigione e un rientro in servizio il prima possibile".

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