Pontedera: convegno nazionale sulle Spondiloartriti
Il 19 gennaio prossimo presso l’auditorium del Museo Piaggio di Pontedera si terrà un convegno nazionale dove si parlerà di spondiloartriti, malattie reumatologiche complesse, in quanto il paziente presenta oltre che all’ impegno articolare assiale e periferico, frequentemente un impegno sistemico con interessamento intestinale e cutaneo ed anche oculare. Il paziente si rivolgerà a tre figure specialistiche diverse (dermatologo, gastroenterologo e reumatologo) in base alla prevalenza della sintomatologia e dell’ impegno specifico.
Il congresso, organizzato dal Dott. Riccardo Cecchetti, responsabile della reumatologia dell’ospedale Lotti di Pontedera , è rivolto ai reumatologi, ai gastroenterologi, ai dermatologi e ai medici di medicina generale. I relatori e i moderatori del congresso provengono dalle più prestigiose scuole reumatologiche italiane.
Le malattie reumatiche rappresentano in tutto il mondo occidentale e in particolare per l’Italia una vera e propria sfida. L’alta prevalenza (10% della popolazione) e gli alti costi rendono questo problema un vero fardello per l’economia nazionale, senza considerare i costi in termini di sofferenza umana delle persone affette.
Lo scopo di questo convegno è quello di creare delle linee comuni terapeutiche e di approccio al paziente con spondiloartrite complesso che siano condivise dai reumatologi con il punto di vista del dermatologo e del gastroenterologo, sia per la terapia con farmaci biologici (durata, dosaggi, tipo di biologico), che per il trattamento di fondo con farmaci chimici. Nelle spondiloartriti il dermatologo si trova a fronteggiare situazioni cutanee importanti come la psoriasi con tutte le sue varianti a quella eritrodermia, pustolosa e il gastroenterologo viceversa vedrà il paziente perchè presenta un morbo di Crohn o una colite ulcerosa o una colangite sclerosate o infine una malattia infiammatoria intestinale indifferenziata. La gestione di questi pazienti quindi vede impegnati diversi specialisti che curano lo stesso paziente ma da punti diversi. Attualmente le terapie con farmaci biologici anti TNF alfa vengono utilizzate come armi terapeutiche importanti in questi pazienti ma in maniera diversa a seconda dello specialista, come pure le terapie di fondo con farmaci chimici, che sono solo parzialmente condivise e sovrapponibili.