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Cronaca Camp Darby

Potenziamento Camp Darby: "Un progetto in aperta violazione dei principi della Costituzione e della normativa europea"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

“Il potenziamento della base militare statunitense di Camp Darby, i suoi impatti ambientali e il fatto che il progetto sia stato tenuto nascosto per più di un anno sono fatti gravissimi. Così gravi da richiedere un approfondimento alle istituzioni europee” dichiara Eleonora Forenza, eurodeputata della Sinistra Europea, gruppo Gue/Ngl, “Per queste ragioni ho presentato nelle scorse settimane un’interrogazione alla Commissione Europea, raccogliendo il richiamo di ambientalisti e pacifisti preoccupati per un progetto che va in una direzione esattamente contraria a quella ufficialmente diffusa fino a giugno scorso”.

Si vogliono rafforzare i collegamenti tra la base e il territorio, in particolare con il porto di Livorno, per ragioni di sicurezza pubblica: le armi verrebbero infatti trasportate via treno e non più via gomma.
 
“Peccato che proprio questo porto - continua Forenza - sia ora collegato a quelli di Aqaba (Giordania) e Gedda (Arabia Saudita) da grandi navi della compagnia statunitense «Liberty Global Logistics», che con un regolare servizio mensile trasportano le armi di Camp Darby in Medioriente per le guerre in Siria, Iraq e Yemen: insomma la base americana come polveriera del Mediterraneo e principale sede per lo stoccaggio di armi di ogni genere. Investimento del governo USA: 45 milioni di euro. Altro che conversione ad usi civili!”

E' per la guerra che si vuole intaccare gravemente il prezioso sito Natura 2000 "Selva Pisana" - tutelato dalle Direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE anche per la presenza di habitat prioritari e specie di elevato interesse -: l'infrastruttura occuperebbe circa 7 ettari con un coefficiente di "disturbo" su circa 36 ettari e avrebbe significativi impatti negativi su flora e fauna e con la creazione di effetti barriera. La valutazione di incidenza ha avuto infatti esito negativo: il progetto americano è in netto contrasto con gli obiettivi delle Direttive e la pianificazione vigente.

“E’ ridicolo e offensivo accampare ragioni di sicurezza pubblica, tanto più quando essa sarebbe meglio rappresentata dall'integrità di un territorio che invece è vulnerabile per molteplici aspetti. Pace e tutela dell'ambiente vanno di pari passo, e questo risponderebbe pienamente al dettato della Costituzione Italiana”.  

Invece, in un colpo solo le Istituzioni locali hanno dimenticato, in nome del Patto Atlantico, se non in dipendenza diretta degli Stati Uniti, Unione Europea e dettato costituzionale: sono rimaste in silenzio per più di un anno e forniscono atti e documentazione col contagocce, come se non esistesse il diritto della cittadinanza ad essere informata. In risposta ad un’interrogazione di “Sì Toscana a Sinistra”, la Giunta regionale ha ammesso di essere a conoscenza del progetto da oltre un anno, di aver taciuto e di aver anzi dato parere favorevole. Al Consiglio Comunale di Pisa, il Sindaco e la Giunta hanno confermato che, nonostante la rilevanza del progetto e dei suoi impatti, si sono guardati bene dall’informare sia i capigruppo, sia il Consiglio comunale sia la cittadinanza.

“La risposta all’interrogazione arrivata oggi è inquietante” conclude Forenza, “La Commissione Europea non era per nulla a conoscenza del progetto, confermando la sua natura per nulla trasparente. La Convenzione di Aarhus, che prevede diretto coinvolgimento dei cittadini e dei comitati locali è stata quindi palesemente violata. Insieme ai comitati continuerò la battaglia contro il progetto, per verificare la conformità alle Direttive UE sull’ambiente e per la riconversione per usi civili e l’interesse collettivo della base di Camp Darby”.

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