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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Capannoli

Premiato l'impegno contro le mafie della scuola media di Terricciola

Alla fiera nazionale sull'istruzione 'Didacta' in corso a Firenze dal 27 al 29 settembre è stato premiato il video 'Noi la mafia non la digeriamo', parodia di Masterchef

Didacta è una fiera, alla prima edizione in Italia, che premia le eccellenze della scuola. Si tiene a Firenze dal 27 al 29 settembre, e il primo riconoscimento è stato consegnato stamani alla Fortezza da Basso dall'assessore Cristina Grieco all'istituto comprensivo 'Pertini' di Capannoli, in provincia di Pisa. Premiato il video che con la parodia di Masterchef ha vinto l'anno scorso, nel 2016, il premio nazionale Falcone per l'impegno contro le mafie.

"Ci chiediamo spesso a cosa serve la scuola - ha sottolineato l'assessore alla formazione e istruzione della Toscana, Cristina Grieco - ebbene, la scuola serve sicuramente a trasmettere contenuti ma anche deve aiutare a diventare persone con valori fermi e punti di riferimento e a sapersi orientare nella complessità del mondo. Questo video, frutto di un percorso di educazione alle spalle, ne è un esempio".

Per i ragazzi e le ragazze del Pertini di Capannoli non è neppure la prima volta. Al premio Falcone partecipano oramai da tempo e negli ultimi tre anni sono stati scelti per rappresentare la Toscana a Palermo (con la vittoria nazionale nel 2016). La prima volta hanno scritto e inciso una canzone, 'In...Capaci', mentre lo scorso maggio hanno dato vita ad un apprezzato flashmob.

Il video 'Noi la mafia non la digeriamo' è stato realizzato nell'anno scolastico 2015-2016 dalle classi terze A e B della media di Terricciola, con l'aiuto alla regia di una mamma, Moira Volterrani. Ironici e pungenti, disinvolti quanto basta davanti alle telecamere, gli studenti hanno giocato sui nomi dei personaggi, come Re monezza, Fortunato Algioco e Rick Atto, che chiaramente alludono al traffico di rifiuti, al gioco d'azzardo e alla deprecabile pratica del pizzo. Hanno giocato sulla parodia del famoso programma di cucina per raccontare di criminali e giudici corrotti, di piatti nati nell'illegalità, e alla fine spazzati dal piatto onesto della società civile, la pizza della legalità.

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