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Cronaca Centro Storico / Lungarno Gambacorti

LETTERE| "Come allontanare i giovani dalla cultura pisana"

Una giovane racconta la vicenda per cui non le è stato possibile assistere ad un evento gratuito a Palazzo Blu

Riceviamo e pubblichiamo la lettera-sfogo di una lettrice.

"In una città che spesso addita i giovani come portatori di movida malsana, è impensabile che occasioni di cultura vengano rese difficilmente usufruibili, diventando così alla portata dei soliti pochi eletti. Ecco i fatti: Palazzo Blu, istituzione e simbolo culturale di Pisa organizza per sabato 26 maggio una riduzione della Madama Butterfly di Puccini, in collaborazione con Fuori Opera e con il patrocinio del Comune di Pisa. Leggo subito che [dalla loro pagina Facebook] gli spettacoli sono gratuiti, ma per accedere è necessario ritirare l’invito presso la biglietteria di Palazzo Blu, il martedì prima della data dell’evento, quindi, nel caso della Butterfly, il martedì 22 maggio, a partire dalle ore 14.30. È lunedì sera. Leggo la news di questo spettacolo dalla loro pagina Facebook. Mi esalto per l’evento (ho sempre amato la lirica da quando studiavo al DAMS) e credo che occasioni del genere siano una mano santa per far conoscere e diffondere un tipo di patrimonio fin troppo di nicchia, vuoi per la poca conoscenza che ne hanno i giovani della musica lirica, vuoi per i prezzi spesso proibitivi di tali eventi.

Condivido questa bella iniziativa con una mia amica che, entusiasta, decide subito che anche lei vuol venire. Le manifesto la mia preoccupazione per la modalità di consegna degli inviti: lavorando entrambe non potremo essere al botteghino all’orario di apertura. Quindi mando una mail all’organizzazione per chiedere se è l’unico modo per prendere i biglietti. È martedì mattina. Chiamo Palazzo Blu per chiedere se sia possibile mettere da parte due biglietti che passerò a prendere appena uscita da lavoro (faccio orari di ufficio – a Pisa – quindi alle 18.15 massimo sarò lì). Mi rispondono che non è possibile; che l’unica soluzione è andare di persona negli orari indicati. Intanto ricevo risposta alla mia email di informazioni. Idem come sopra. Si può andare a ritirarli personalmente. È martedì pomeriggio (ore 16.00). Chiamo Palazzo Blu per sapere quanti biglietti sono rimasti. Mi informano che ce ne sono ancora 14. Prego di mettermene da parte due, assicurando che passerò a ritirarli dopo un paio di ore. Non c’è storia. Non si può fare. Mi dicono che, tanto, se i biglietti rimangono, saranno distribuiti anche domani (nei soliti orari indicati). Spiego che l’indomani, lavorando, avrei lo stesso problema di oggi. E che comunque è improbabile che avanzino biglietti se in meno di due ore ne sono rimasti solo 14. Mi rispondono “Non è detto.” Ri-chiedo per favore la cortesia di mettermi da parte due biglietti, dicendo che se per un qualsiasi motivo, alle 18.15 non dovessi essere lì a prenderli, potranno rimetterli a disposizione di tutti. Avranno a quel punto ancora 1 ora e mezzo per distribuirli. “Mi dispiace, non è possibile” mi sento rispondere.

È martedì pomeriggio (ore 18.15). La mia amica si reca personalmente al botteghino di Palazzo Blu e – ovviamente – i biglietti sono terminati. Nessuna possibilità di poter assistere a questo evento. Mi ricordo che siamo nel 2018 e penso 'Com’è possibile che nell’epoca della globalizzazione e della digitalizzazione di qualsiasi cosa, sia possibile prendere dei biglietti – gratuiti – solo di persona?' Il mio rammarico sta nel fatto che eventi del genere possano essere quindi fruibili solo da parte di chi il martedì pomeriggio – un giorno feriale per la maggior parte della popolazione – è libero da impegni lavorativi e in zona per potersi recare di persona.

Siamo sicuri che sia questo il modo migliore per diffondere e far partecipare le persone agli eventi culturali offerti dalla città di Pisa? Queste modalità non tagliano fuori una buona fetta di interessati che, con buona probabilità, parteciperebbe anche ad eventi a pagamento e che diffonderebbe il 'verbo' della cultura, della buona musica e dell’erudizione? Offrendo anche altre modalità di prenotazione (internet, per esempio?) non si riuscirebbe a dare a tutti in maniera ugualitaria la stessa possibilità di poter usufruire - in ordine di arrivo - di una tale occasione? E allora mi chiedo chi potrà partecipare a un evento del genere. Magari tutti coloro che sono già nei circuiti teatrali e museali della città. Magari i pochi della zona che potevano essere lì all’apertura, saccheggiando i biglietti disponibili già nelle prime due ore. Magari quelle stesse persone che additano i giovani come portatori di movida malsana. E intanto io e la mia amica, sabato, non potremo essere a questo splendido evento, perché siccome lavoriamo (Deo gratias!) non abbiamo potuto – e mai potremo quindi – prendere i biglietti di persona.

Pisa, 23 maggio 2018.

Stefania Camarda"

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