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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sicurezza, la ricetta del nuovo Questore: "Più prevenzione e meno repressione"

Martedì presentazione per il nuovo questore di Pisa, Alberto Francini, che ha preso il posto di Bernabei: "La mia carriera è caratterizzata dalla gestione della pubblica sicurezza più che da grandi attività investigative. Necessario un cambio culturale"

Trentadue anni di carriera alle spalle caratterizzati da "esperienze di strada e gestione della pubblica sicurezza più che da grandi attività investigative". Si presenta così il nuovo questore di Pisa, Alberto Francini, che da ieri ha preso ufficialmente il posto di Gianfranco Bernabei, entrato intanto in servizio a Padova sempre nel ruolo di questore. Napoletano, classe 1957, Francini arriva Pisa dopo aver ricoperto negli ultimi due anni il ruolo di questore a Lecco. Già commissario straordinario in vari comuni sciolti per mafia, in passato è stato anche dirigente nei servizi di ordine pubblico prima allo stadio di Napoli e poi durante le maggiori emergenze rifiuti nel napoletano

Poche promesse e molti 'buoni propositi' nelle sue parole. Primo tra tutti l'attenzione alle periferie: "Essere questore significa occuparsi della sicurezza di tutti i cittadini - ha spiegato Francini - di Pisa e dell'intera provincia: significa attenzione nei confronti delle periferie e delle zone degradate della città, non solo dei suoi angoli più conosciuti e turistici. So che ci sono alcuni punti di Pisa particolarmente sensibili come ad esempio la zona della stazione e quella dell'Aurelia. Allo stesso modo ci sono problematiche difficili da affrontare come quelle dello spaccio, della sicurezza e del decoro urbano. Il nostro sforzo sarà quello di provare a gestire questi fenomeni con nuove idee e nuovi approcci".

Un approccio basato più sulla prevenzione che sulla repressione del reato, secondo il modello anglosassone. "Nei paesi del nord - continua Francini - la chiamano 'Polizia di comunità'. E' un modo di fare sicurezza che richiede sempre di più la collaborazione del cittadino". Un modello complicato da attuare nell'immediato perchè, secondo il questore, è necessario prima un vero e proprio cambio culturale. "Polizia di comunità - prosegue Francini - non significa che il cittadino deve fare il poliziotto, anzi questo sarebbe dannoso, ma deve avere ancora la capacità e la voglia di indignarsi, di segnalare e denunciare reati e situazioni pericolose. La capacità di alzare la voce e farsi sentire per chiedere un cambiamento anche normativo, laddove uno non si senta completamente tutelato dalla legge. Noi, da parte nostra, assicuriamo la massima collaborazione e disponibilità al confronto".

Tra le varie tematiche affrontate Francini parla anche di movida: "Credo che sia un fenomeno che non possa essere ne eliminato ne negato - afferma il nuovo questore - perchè gli studenti rappresentano una fetta importante della popolazione pisana. Sicuramente può essere un fenomeno fastidioso per alcuni residenti, ma credo che alla fine non crei veri e propri problemi dal punto di vista dell'ordine pubblico. Anche in questo caso il mio approccio sarà quello di cercare forme di sinergia  e di comunicazione con la parte più sensibile degli studenti e dei residenti". Altro tema affrontato quello dell'accoglienza e della gestione dei migranti: "Un tema - ha concluso Francini - su cui è difficile in questo momento fare delle considerazioni perchè non possiamo prevedere se gli sbarchi sul territorio nazionale continueranno con questo ritmo".

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