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Cronaca

'Espressione letteraria e artistica': presentato il terzo volume della collana Progetti di vita

Le 'Storie di studenti con disabilità' si arricchiscono con quattro testimonianze sulla passione per l’arte e la cultura

'Espressione letteraria e artistica' è il titolo del terzo volume della collana 'Progetti di vita. Storie di studenti con disabilità', che è stato presentato venerdì 3 marzo al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi. Curata dall’Ufficio servizi per l’inclusione di studenti con disabilità (USID) dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Polo comunicazione del Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC), la collana è pubblicata on line dalla Pisa University Press sulla piattaforma open access https://progettidivita.unipi.it/.

Alla presentazione, a cui hanno partecipato alcuni studenti del liceo'Carducci' di Pisa, sono intervenuti i direttori della collana, Sandra Lischi e Luca Fanucci, che è anche delegato per l'Inclusione degli studenti e del personale con disabilità e DSA; l’ex rettore Paolo Maria Mancarella, che per anni si è occupato del tema sia come delegato dell’Ateneo pisano che come presidente della Conferenza nazionale universitaria dei delegati disabilità (CNUDD); il direttore del Museo della Grafica, Alessandro Tosi; i protagonisti del volume: Luca Casapieri, Giacomo De Nuccio, Tommaso Fanucci e Luca Razzauti. A moderare il dibattito ha provveduto la curatrice del volume, Francesca Corradi. I saluti istituzionali sono stati portati dalla prorettrice per la Coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio, Enza Pellecchia, e dall’assessore comunale con delega alla disabilità, Sandra Munno.

Il numero presenta dunque quattro testimonianze che attestano passioni personali, a volte intrecciate con l’esperienza universitaria, nel campo della cultura e dell’espressione artistica. Così Giacomo De Nuccio racconta della passione per la poesia e Luca Razzauti della vocazione alla scrittura, già concretizzatasi in un libro. Tommaso Fanucci ripercorre l’esperienza in quella che potremmo chiamare 'didattica dell’arte', da lui ideata in occasione di uno stage universitario in una mostra di arte contemporanea e poi diventata argomento della tesi di laurea. Luca Casapieri si dedica da tempo a una forma di arte figurativa che intreccia fotografia e pittura digitale.

Sono attività che si legano al raggiungimento di possibilità effettive, anche con l’aiuto di specifiche tecnologie, e che danno esiti di grande intensità espressiva: "Un singolare e significativo connubio - scrive la curatrice Francesca Corradi nell’introduzione - fra esperienza di disabilità e realizzazione dei propri talenti e delle proprie aspirazioni attraverso l’espressione letteraria e artistica". E poco dopo: "Luca, Giacomo, Luca e Tommaso rappresentano la magia di cui sono capaci l’espressione letteraria e artistica in tutte le sue rappresentazioni: parole, colori, suoni, movimenti, forme. Nel momento in cui si crea un’espressione, si crea un’emozione. Ed è quello che i nostri protagonisti ci regalano in queste pagine".

Aperto dal saluto del rettore Riccardo Zucchi, il volume si chiude, come di consueto, con la riflessione affidata a uno degli esperti del Comitato scientifico, in questo caso la professoressa Sandra Lischi. "Le arti sembrano offrire - ricorda la professoressa Lischi, già ordinaria di Cinema, televisione e fotografia - una strada alla libera disposizione di sé (una libertà difficile per chiunque e ben più difficile in situazioni come quelle di cui ci stiamo occupando): e questo anche grazie alla possibilità che offrono di uscire dalle gabbie definitorie, di trovare una espressione di identità che non sia racchiusa nell’etichetta limitante della disabilità o dell’handicap".

Dopo i primi due volumi, dedicati alle esperienze durante il periodo della pandemia e al rapporto tra università e mondo del lavoro, questo terzo numero conferma il tratto distintivo del progetto editoriale: la narrazione in prima persona da parte di studentesse e studenti con disabilità dell’ateneo pisano, accompagnata spesso da immagini. I racconti, di grande efficacia, mettono in luce gli ostacoli di ogni tipo, ma anche la determinazione, la volontà, la forza di queste persone, che sanno descriversi, a tratti, con una dose di leggerezza e autoironia, pur senza sottovalutare le difficoltà. Ne risultano illuminanti ritratti del mondo scolastico, del sostegno delle famiglie, degli ausili tecnologici e del supporto universitario; luci e ombre di un percorso che ha incontrato non pochi impedimenti e la cui narrazione ci aiuta a comprendere meglio e a mettere in atto nuovi comportamenti e modalità efficaci di sostegno e inclusione. Soprattutto, si tratta di vere e proprie 'lezioni di vita', formative per tutti.

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