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Cronaca Marina di Pisa

Inclusione sociale, divertimento e umanità: il progetto del Centro Ippico Boccadarno

Nella struttura di Marina di Pisa accanto ai cavalli ci sono bambini e ragazzi normodotati e diversamente abili con l'obiettivo di allontanare l'emarginazione

Un obiettivo preciso: dare la possibilità a tutti di poter vivere un'esperienza equestre capace di garantire l'inclusione sociale piena. Superando qualsiasi tipo di barriera: sociale, umana, di salute. I protagonisti di questa iniziativa sono i gestori del Centro Ippico Boccadarno, situato in via Scoglio della Meloria 55 a Marina di Pisa: sono arrivati da Porcari, dal Centro Ippico San Martino di Porcari (in provincia di Lucca), attratti da superfici enormi e infrastrutture già idonee ad ospitare un maneggio coperto, una foresteria e tutta una serie di attività volte proprio a coinvolgere a pieno individui normodotati e persone disabili, affette da disturbi  o emarginate.

"Il percorso è partito ufficialmente il primo maggio 2018 a Porcari, quando la struttura è stata affiliata al Coni e alla Federazione italiana sport equestri" spiega Manuela Taruffi, una delle fondatrici del Centro e del progetto di inclusione e integrazione sociale, avviato a Lucca con gli operatori di 'L'amore non conta i cromosomi' onlus. "Da quel momento abbiamo iniziato a ragionare sulla proposta di servizi e iniziative dedicate prettamente alla comunità - prosegue Manuela - staccandoci dal 'semplice' comparto della riabilitazione, puntando a creare un'alternativa forte alla parte sportiva". E paradossalmente la spinta decisiva su questa strada è arrivata proprio dalla pandemia: "Già prima dell'esplosione dell'emergenza ospitavamo molti bambini e ragazzi down, disabili o affetti da disturbi del comportamento. Con il lockdown il loro bisogno di socializzazione è diventato cruciale e perciò abbiamo accelerato su questo percorso".

Centro Ippico Boccadarno

Nel mese di giugno e luglio 2020 il Centro Ippico ha svolto dei campi estivi pieni di entusiasmo e di grande successo, sbarcando proprio nelle strutture di Boccadarno e conquistando le attenzioni e il supporto delle famiglie dei partecipanti. Manuela Taruffi spiega: "Accanto alla parte sportiva, abbiamo portato anche qui il nostro progetto sociale. Ci siamo affidati al coordinamento indispensabile dell'associazione Eppur si muove, che cura tutte le iniziative dedicate a bambini e ragazzi. I volontari sono sul campo tutti i giorni: i percorsi di inclusione e integrazione sono aperti a tutti gli individui con qualsiasi tipo di disabilità o disagio. Lavorare con i cavalli, lo dimostrano studi scientifici consolidati, consente di ottenere miglioramenti sensibili nella vita sociale".

Il prossimo passaggio sarà un Open day dedicato proprio a disabilità, disturbi e anche emarginazione: l'intento è organizzarlo nel mese di settembre. "C'è bisogno di un impegno costante ed efficace sul campo - conclude Manuela - così da far comprendere l'importanza di questa attività. La pandemia ci ha insegnato che, invece di andare loro incontro, le persone con problemi di salute o sociali hanno visto incrementare la loro distanza dagli altri segmenti della popolazione. Il lavoro di personale qualificato è necessario per evitare che questi individui e le loro famiglie finiscano nella più completa emarginazione".

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