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Cronaca

Cnr, è ancora mobilitazione: "No al precariato e al sottoinquadramento"

Il presidio dei lavoratori martedì mattina nell'Area della Ricerca di Pisa

Si è svolta ieri mattina, 4 aprile, nell’Area della Ricerca di Pisa, una mobilitazione di personale ricercatore e tecnico-amministrativo del CNR che si è radunato per chiedere, assieme alle sigle sindacali FLC CGIL e la Federazione UIL Scuola RUA, il superamento definitivo del precariato e del fenomeno del sottoinquadramento.

"Da settimane i tre sindacati confederali stanno chiedendo ai vertici del CNR un incontro sui temi della valorizzazione del personale R&T ex art 15, della risoluzione del sottoinquadramento del personale strutturato (art. 22 comma 15 Dlgs 75/17) e del superamento del precariato (art. 20 Dlgs 75/2017), senza ottenere risposta - si legge in una nota - nei giorni scorsi la mobilitazione si è estesa dalla sede centrale di Roma alle Aree della Ricerca di Pisa, Bologna, Napoli, Modena, Palermo e Roma Tor Vergata. In attuazione del D.lgs. 75/2017 di riforma della PA molte amministrazioni pubbliche, come l’Istituto Superiore di Sanità, hanno condotto un completo e definitivo processo di superamento del precariato e del sottoinquadramento del personale in ruolo attivando procedure selettive riservate al personale di ruolo, fermo restando il possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso dall’esterno".

"Il CNR ha messo a bando un numero di posti del tutto insufficiente per il bacino di lavoratori inquadrati in profili inferiori rispetto alle mansioni realmente svolte e alle responsabilità ricoperte: il personale sotto-inquadrato, e riconosciuto come tale dalle commissioni esaminatrici, che svolge quotidianamente con dedizione e impegno la propria attività lavorativa, chiede ai vertici dell’Ente l’apertura di un tavolo di trattativa per la risoluzione definitiva del problema e la giusta valorizzazione dei propri meriti professionali. Alla protesta del personale sotto-inquadrato si unisce quella del personale precario, che ogni giorno contribuisce alla crescita scientifica e tecnologica e all’attrazione di finanziamenti pubblici e privati per il CNR" concludono i lavoratori.

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