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"Non si può morire di scuola": sciopero e presidio contro l'alternanza scuola-lavoro negli istituti di secondo grado

In piazza anche a Pisa dopo il tragico incidente che ha coinvolto il 18enne udinese Lorenzo Parelli, morto in azienda durante il suo ultimo giorno di tirocinio nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro

Uno sciopero generale, indetto da Cobas Scuola venerdì 28 gennaio e rivolto alle scuole secondarie di secondo grado. E un presidio anche a Pisa, di fronte alla Prefettura, per dire basta a tutti i percorsi di scuola-lavoro. Una scelta, quella introdotta con la 'Buona scuola' di Renzi, già contestata da tempo da diverse realtà, e ora tragicamente balzata sulle pagine dei giornali dopo la morte del 18enne Lorenzo Parelli in una azienda di Pavia di Udine, proprio durante un progetto di alternanza.

Da qui si è mosso il presidio di stamattina, come spiega Sandra Sciarrotta (Cobas Scuola Pisa): "Da un lato - spiega - ci interroghiamo sulla validità dell'alternanza scuola-lavoro (ora PCTO) sia negli istituti tecnici, dove è un aspetto 'identitario', sia per i licei. In quest'ultimo caso i pericoli sono minori, ma spesso c'è il problema dell'inutilità di tali percorsi. Dall'altro c'è invece la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro, sempre più precari". D'accordo Daniele Ippolito, di Una città in comune: "Presenteremo una mozione in consiglio comunale affinché questo organo vigili sulle attività di scuola-lavoro condotte sul proprio territorio". E anche per l'insegnante Raffaella Nadalutti "il momento della formazione deve essere ben distinto da quello professionale. E quando i ragazzi entreranno nel mondo del lavoro, bisogna introdurre - sottolinea - dei contratti di apprendistato che funzionino, senza stage gratuiti ma a carico del datore di lavoro". 

Ad aderire e a partecipare, oltre a studenti e insegnanti e Cobas Scuola Pisa, anche Una città in comune e Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Pisa. 

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