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Cronaca Centro Storico / Piazza Arcivescovado

Licenziamenti Misericordia, sciopero il 24 maggio: presidio all'arcivescovado

Non sono mancati momenti di tensione tra alcuni sindacalisti di Cgil e i Cobas, esclusi dalla convocazione unitaria dello sciopero. Alcuni manifestanti si sono poi spostati sotto il Comune lanciando accuse contro l'amministrazione

Presidio questa mattina davanti all'Arcivescovado dei lavoratori della Misericordia di Pisa, alle prese con i 40 licenziamenti annunciati dall'Arciconfraternita. Per questo è stato annunciato lo sciopero per il prossimo 24 maggio.
Durante la manifestazione di questa mattina non sono mancati alcuni momenti di tensione tra alcuni sindacalisti della Cgil ed i Cobas, esclusi dalla convocazione unitaria dello sciopero. "A giugno finisce il contratto di solidarietà per questi 40 dipendenti - spiega Michele Orsi della Cgil-Fp - e non ci sono attualmente più trattative in corso con la Misericordia mentre noi vogliamo che si rinnovi il contratto". Secondo i sindacati, l'unica soluzione prospettata dalla Confraternita è il licenziamento dopo che l'altra settimana è stato presentato il bilancio che ha "una perdita di 11 milioni euro".

Il contratto di solidarietà a 24 ore settimanali per i 40 lavoratori era partito lo scorso luglio. "La Misericordia ha detto ai suoi lavoratori che i costi, nonostante la riduzione dell'orario, rimangono ancora alti - ha detto Moreno Giannessi della Uil-Fpl - ma noi non possiamo accettare un contratto di 18 ore anche perché non riusciremmo a coprire nessun tipo di servizio". I sindacati hanno allora aperto una serie di trattative coinvolgendo la Prefettura, il Comune e la Provincia. "In nessuna sede la Misericordia ha mai presentato un piano industriale di risanamento - è intervenuta Cinzia Ferrante della Cisl Fp - ed è inaccettabile che il Governatore della Misericordia parli di licenziamenti senza spiegare come rilanciare le attività".
Per i Cobas, "il vescovo Giovanni Paolo Benotto è il responsabile morale dei licenziamenti e per questo non ha mai detto una parola di solidarietà verso i lavoratori".

Il presidio è stato più volte caratterizzato da tensioni tra Cobas e sindacalisti della Cgil. "Ci aspettavamo una convocazione unitaria dello sciopero mentre siamo stati esclusi" ha detto Federico Giusti dei Cobas. "Ci sono delle regole da rispettare, noi firmiamo i contratti e noi abbiamo seguito le trattative" hanno risposto compatti Cgil-Cisl-Uil. I Cobas, con alcuni lavoratori, si sono poi diretti in corteo sotto il palazzo del Comune accusando l'amministrazione comunale di "non fare tutto il possibile per scongiurare i licenziamenti". (fonte Ansa)

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