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Cronaca

Case popolari a Sant'Ermete, riparte la protesta: "E' tutto fermo, torniamo in presidio permanente"

Gli attivisti del comitato presenti in Consiglio comunale hanno annunciato nuovi blocchi del traffico: "Da oltre 10 anni siamo in guerra"

Emergenza abitativa e sfratti in peggioramento, mentre ci sarebbe una riserva fra i 50 ed i 70 alloggi vuoti che potrebbero essere recuperati, con una spesa ciascuno di 10-15mila euro. E' quanto affrontato e ricordato nel Consiglio comunale aperto di Pisa dello scorso 8 novembre, fra i vari interventi di consiglieri, movimenti e associazioni per la casa. All'assemblea ha partecipato anche il Comitato di Sant'Ermete, da ormai più di 10 anni in mobilitazione per la riqualificazione delle vecchie case popolari e del quartiere.

L'attivista Lucia Fanucci, ricordando in assemblea il grande impegno profuso dai residenti per il proprio quartiere, ha annunciato un nuovo presidio permanente in via Emilia del comitato. Davanti alla giunta ha con forza affermato che "quando ci hanno annunciato la riqualificazione del quartiere non avevamo capito che invece ci avevano fatto una dichiarazione di guerra". La richiesta è sempre la stessa, ribadita ieri in conferenza stampa nella piazzetta all'ingresso di Sant'Ermete: "Che inizino subito i lavori di demolizione e ricostruzione degli alloggi. Ci sono molti appartamenti che potrebbero essere risanati e assegnati a famiglie in emergenza abitativa: ciò non avviene e il quartiere si sta distruggendo. Noi rimarremo qui in presidio permanente, 24 ore su 24, faremo dei blocchi del traffico a singhiozzo per la strada. Tutti i cittadini di Pisa devono sapere che qua c'è un danno grossissimo a tutta la popolazione".

Nel contesto della città, la prima risposta emersa dal Consiglio comunale all'esplodere degli sfratti è stata la richiesta alla Prefettura di un differimento delle procedure. Proprio a Putignano sono concentrati diversi blocchi di abitazioni da abbattere e ricostruire, un progetto su cui l'amministrazione sta valutando modifiche al master plan. La pazienza di Sant'Ermete è però finita da tempo. La stessa Lucia ha segnalato in assemblea come "adesso nei palazzi abbandonati c'è occupazione selvaggia abusiva, ma la responsabilità non è di chi occupa, è delle istituzioni".  

"La comunità degli abitanti di Sant'Ermete e le tantissime famiglie in emergenza abitativa - ha specificato in una nota il comitato - aspettano da anni delle risposte che la politica continua a negare nei fatti. I lavori di ricostruzione delle case popolari sono fermi e i palazzi tenuti a marcire generando situazioni di pericolo e insalubrità. Ci sono cinquanta alloggi vuoti subito da sistemare e assegnare. Ieri doveva essere l'occasione per iniziare davvero nel concreto, dopo tanti incontri istituzionali con la nostra comunità. Invece la politica ha consegnato ancora una volta le speranze e i diritti all'abbandono. Ma non ci siamo scoraggiati: da ieri sera siamo in presidio permanente per lanciare un nuovo stato di agitazione".

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