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Martedì, 5 Dicembre 2023
Cronaca

Sarà presidio di protesta femminista contro il convegno sulla separazione

Critiche all'evento previsto alle Officine Garibaldi patrocinato dal Comune di Pisa

Non Una di Meno Pisa, Casa della Donna Pisa, e Aied-Associazione Italiana per l'Educazione Demografica Pisa hanno scritto una lettera aperta per protestare contro un prossimo evento previsto a Pisa il prossimo 21 maggio. Si tratta del convegno 'Relazioni familiari, bene comune', che si terrà presso le Officine Garibaldi. L'appuntamento ha ricevuto il patrocinio del Comune di Pisa. Lanciato anche un presidio di contestazione

Le associazioni per i diritti delle donne esprimono "enorme preoccupazione e rabbia", in quanto il convegno "è organizzato dall’associazione 'Mantenimento Diretto-Movimento per l’uguaglianza genitoriale', che ha promosso a gran voce qualche anno fa il c.d. 'd.d.l. Pillon'. Lo stesso senatore leghista Simone Pillon ha presentato il 4 maggio di quest’anno una proposta molto simile a quella del 2018, che era stata efficacemente contrastata dal movimento femminista, dai centri antiviolenza e da giuristi e psicologi, che hanno denunciato come la proposta fosse ritorsiva nei confronti delle donne che si separano, penalizzasse le donne che fuoriescono da situazioni di violenza domestica e non tutelasse i minori, non valutando in concreto il loro interesse. L’associazione Mantenimento Diretto supporta e fa comunicazione sulla presunta Sindrome di Alienazione Parentale. L’uso strumentale di questa presunta sindrome non è fondato su parametri scientifici ed è stato criticato recentemente dalla Corte di Cassazione (sentenza su caso Laura Massaro)".

"L’idea di famiglia e benessere del minore portata avanti dalle voci che avranno spazio al convegno - insistono le attiviste - é misogina, estremamente violenta, e radicata nelle lobby conservatrici che supportano i disegni di legge Pillon. Tra i molti nomi presenti ci sono giudici che hanno emesso sentenze di bigenitorialità in stile Pillon, psicologi e accademici sostenitori della PAS, e persone direttamente coinvolte nella scrittura del ddl Pillon edizione 2018. Riteniamo inaccettabile che un simile 'convegno', che fonda la propria diffusione di conoscenze e pratiche su tali presupposti ideologici e giuridici, riceva l'avallo della Regione Toscana, del Comune di Pisa e dell’Ordine degli Avvocati".

"Nella convinzione che il percorso da intraprendere sia di segno radicalmente opposto a quello del 'convegno' - concludono - saremo in presidio il 21 maggio a Pisa dalle ore 9". Il picchetto è previsto in via Garibaldi, all'angolo che dà sulle Officine Garibaldi. Venerdì dalle ore 20.30 le attiviste saranno anche davanti al Cinema Odeon di Pisa "per contestare la proiezione del film anti-abortista Unplanned".

Ceccardi: "Rabbia fuori luogo"

Sul caso interviene anche l'eurodeputata leghista Susanna Ceccardi: "Il confine tra la critica e la repressione è stato ancora una volta oltrepassato dalle femministe dalle solite sigle. Che pontificano, immaginando di rappresentare, a torto, tutte le donne del mondo. Addirittura le organizzatrici della protesta dicono di aver appreso 'con rabbia' la notizia del convegno. E chiedono all’Ordine degli avvocati di non riconoscere gli accrediti validi come formazione ai legali che assisteranno al convegno. E’ proprio il mondo alla rovescia: il fatto che oltre a Regione Toscana e Comune di Pisa, il convegno abbia ricevuto il riconoscimento formale dell’Ordine degli Avvocati dovrebbe far riflettere sulla solidità giuridica e professionale del dibattito, di coloro che vi prendono parte e delle motivazioni che hanno spinto a promuoverlo".

"Motivazioni - aggiunge Ceccardi - che sono molto importanti, e sono comprensibili anche a chi non condivide necessariamente l’impostazione del Ddl Pillon, tirato ossessivamente in ballo dalle stesse femministe. L’intero mondo che ruota intorno alla difficilissima e delicatissima questione della separazione dei genitori, sa benissimo che il principio della bigenitorialità, sancita sulla carta dalla legge del 2006, ha bisogno tuttora di un’applicazione concreta. Rendere la separazione non più difficile, ma più consapevole da parte di una coppia con figli, fare in modo che, come accade ancora oggi in Italia, non sia sempre e solo la donna a svolgere il ruolo di genitore dopo la separazione, ricondurre il tema complessivo alla centralità del nucleo familiare, sono obiettivi nobili e moderni, e che non si possono liquidare con qualche slogan degli anni Settanta".

"Sul Ddl Pillon e sulla questione della bigenitorialità girano tante, tantissime fake news in rete - conclude Ceccardi - un convegno di esperti in materia è quindi indispensabile. Le femministe non saranno mai d’accordo, pensino pure ad organizzare i loro di convegni, ma opporsi ad un evento in quanto tale, chiedere agli avvocati di ritirare i crediti formativi, ricostruire tutta una serie di scenari apocalittici che deriverebbero dalla difesa della bigenitorialità, è segno di una cultura profondamente antidemocratica".

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