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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Si vota il bilancio di Retiambiente, la protesta di Usb e Cobas: "Presidente e Cda devono dimettersi"

Il presidio in piazza Vittorio Emanuele contesta anche la posizione dei sindaci dell'area pisana: "Complici della società e contro i lavoratori"

La giornata odierna, 19 luglio, può diventare cruciale nelle sorti della battaglia che i lavoratori di Geofor e i sindacati Usb e Cobas che li rappresentano hanno intrapreso da diverso tempo nei confronti della società partecipata che controlla e gestisce il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti nell'area pisana: Retiambiente. Questo pomeriggio il Cda e i soci (i sindaci del territorio) sono chiamati a votare e ratificare il bilancio 2021 della società: un atto nel quale è inserito anche l'aumento dei compensi approvato a larghissima maggioranza (all'incirca il 99% dei votanti) dei consiglieri di amministrazione e del presidente Daniele Fortini. "Questo aumento è illegittimo e soprattutto illegale - incalzano i rappresentanti delle sigle sindacali Usb e Cobas riuniti in presidio in piazza Vittorio Emanuele. "Ci sono le carte dell'Ufficio partecipazioni del Comune di Pisa che lo attestano - proseguono - il presidente incassa 60mila euro, vicepresidente e consiglieri 24mila euro: ricordiamo che i compensi dei membri del Cda vengono pagati dai cittadini e delle cittadine tramite la Tari, e un aumento dei compensi significa un aumento della Tari. Tale decisione priva di qualsivoglia fondamento legale è stato proposto e approvato dagli stessi sindaci che una settimana fa hanno avuto anche l'ardire di scagliarsi contro il sacrosanto diritto dei lavoratori di scioperare".

Il consigliere comunale Francesco Auletta, al presidio in rappresentanza di Una Città in Comune e Partito della Rifondazione comunista, ricostruisce la vicenda: "Mercoledì 13 luglio si è tenuta una Commissione sul tema dell'aumento dei compensi per il Cda e il presidente di Retiambiente. In quella sede l'Ufficio partecipazioni ci ha fornito un documento in cui spiega dettagliatamente che tale misura sia del tutto irregolare: non c'è nessuna legge che lo consente. E' un fatto molto grave, tanto più che è stato approvato dagli stessi sindaci che poi hanno firmato una lettera pubblica in cui dileggiavano gli scioperi portati avanti dagli operatori di Geofor. Spero e auspico che oggi il bilancio 2021 non venga approvato e si provveda a un'approfondita revisione del documento". Giovanni Bruno e Sandro Giacomelli di Cobas Pisa aggiungono: "Siamo di fronte a un evidente 'giochino' politico. Nel quale da una parte i sindaci allungano un compenso maggiore ai dirigenti di una società, e dall'altra cercano di creare malumore e malcontento nella popolazione scrivendo parole pesanti nei confronti di lavoratori che hanno la 'colpa' di chiedere condizioni lavorative dignitose".

"Per non parlare del fatto che questi aumenti, inseriti nel bilancio in approvazione oggi, sono del tutto illegali - afferma Giacomelli - ci sono gli estremi per chiedere le dimissioni in blocco del Cda e del presidente Fortini". Un tema che raccoglie e sostiene anche Stefano Teotino di Usb: "Fortini se ne deve andare, e con lui tutti i consiglieri. Sono persone non idonee a guidare una società partecipata: hanno solamente sfruttato i lavoratori di Geofor, rivelandosi del tutto inutili ai fini organizzativi e pratici del lavoro degli operatori. L'unica preoccupazione di Fortini e del Cda è stata il dialogo con Cgil, Cisl e Uil, senza considerare il fatto che gli iscritti a Cobas e Usb, all'interno dell'organico di Geofor, rappresentano la stragrande maggioranza". "La gestione dei sindacati Cisl, Cgil e Uil ha consentito lo sfruttamento dei lavoratori - prosegue Matteo Di Fiore per Potere al Popolo, sceso in piazza per sostenere il presidio di Usb e Cobas - purtroppo la vicenda di Retiambiente è lo specchio fedele del clima nazionale: l'attacco nei confronti dei diritti dei lavoratori è costante e sempre più massiccio".

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