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Cronaca

Università e ripartenza, presidio in Rettorato: "Verranno riaperte aule studio"

Manifestazione venerdì mattina, con Sinistra Per che annuncia alcune misure che saranno prese dall'Ateneo

In occasione della seduta straordinaria del Senato Accademico dell’Università di Pisa, lo scorso 25 settembre, dalla mattina si è svolto un presidio degli studenti, volto a chiedere nuovamente la riapertura di spazi come aule studio e biblioteche, lauree in presenza, ed in generale a riattivare i servizi per gli studenti anche nell'ottica di favorire l'economia della città.

"Come primo passo verso questa direzione - ha annunciato venerdì Sinistra Per - l'Università di Pisa ha reso noto che verranno aperte in sicurezza le prime 3 aule studio al chiuso. Queste aule sono all'interno dei Poli Porta Nuova, Piagge e Pacinotti. Torneranno in funzione già dalla prossima settimana, per un totale di 148 posti disponibili su prenotazione attraverso agende.unipi.it. Assieme alle tre aule studio al coperto, l’Ateneo pisano aprirà anche una nuova aula studio all'aperto nell'area Polo Piagge-Economia-Agraria (di fronte e a fianco dell'aula 7 di agraria) con una capienza di 100 posti che, sommati a quelli già esistenti, porta a 365 le postazioni di studio all’aperto ad oggi disponibili".

"Come già ribadito più volte - insiste il sindacato studentesco - non stiamo chiedendo di ignorare l’emergenza sanitaria: vogliamo luoghi dove le poche persone rimaste in città possano esercitare il loro diritto allo studio in maniera adeguata. Questo è un primo passo verso la riapertura in sicurezza di altre aule studio e biblioteche, ma, come già detto, è solo l'inizio, avevamo anche lanciato una petizione che ha raggiunto nel giro di due settimane più di 1400 firme che chiediamo di firmare e far girare. Per questo oggi siamo davanti al rettorato, ma anche in senato accademico, a far presente che più di 1400 studenti e studentesse sono con noi".

Il discorso è poi più ampio: "Questa pandemia ha fatto emergere un’altra incrinatura. Oltre agli effetti sui tagli alla sanità stiamo sperimentando ora anche gli effetti dei tagli all'università. Questo modello aziendalista di università costretta a mantenere il pareggio di bilancio per ottenere fondi statali in continua competizione con gli altri atenei è inaccettabile. Vedere le università costrette a contendersi le briciole che gli vengono riservate dallo stato è doloroso. Quello che dobbiamo chiedere non è la riduzione delle rate, ma l'abolizione della contribuzione studentesca: università gratuita, accessibile veramente a tutti e a tutte. Non ci fermeremo finchè non sarà tutto il sistema a cambiare".

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