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Cronaca Centro Storico / Piazza Giuseppe Mazzini

Telecom, lavoratori in presidio: incontro in Prefettura

Proseguono le iniziative in vista dello sciopero nazionale in programma il prossimo 13 dicembre

Presidio in piazza Mazzini e incontro in Prefettura ieri, mercoledì 30 novembre, per i lavoratori pisani del Gruppo Telecom Italia – TIM che hanno aderito allo sciopero regionale indetto dalle organizzazioni sindacali SLC/CGIL – FISTEL/CISL – UILCOM/UIL e RSU TIM TOSCANA per la vertenza nazionale dei dipendenti dell'azienda di telecomunicazioni.

Una delegazione di lavoratori sono stati ricevuti dal capo di gabinetto del prefetto Flavio Ferdani al quale hanno spiegato i motivi della protesta.

"La decisione di TIM di cancellare la contrattazione aziendale è un danno per il paese intero - affermano i lavoratori - Tim comunica ai mercati i dati positivi dei propri andamenti finanziari, ed infatti elargisce bonus per i dirigenti da Superenalotto, l’esempio il caso di Cattaneo che si auto-premierà con ben 55 milioni di euro a fine mandato, e nel frattempo si disdetta in modo unilaterale da parte dell’azienda il contratto di 2° livello, ciò significa tagliare i nostri salari, i nostri permessi retribuiti, la nostra professionalità, togliere ai giovani giorni di ferie, cancellare gli aumenti di anzianità, demansionare fino a 2 livelli di inquadramento e molto altro. Le scelte messe in campo da questo management stanno 'umiliando' la professionalità di tutto il personale TIM e annullano anni di contrattazione".

"In base alle scelte e le decisioni che saranno prese da TIM e AGCOM (Authority delle Telecomunicazioni) il quadro si complica - proseguono i lavoratori - dagli annunci strategici di mesi fa dove TIM annunciava 4000 assunzioni nel 2017 si passa a possibili 5000 esuberi con pesanti ricadute in Toscana non solo per TIM ma per tutto il settore delle telecomunicazioni".

"Invece di investire e sviluppare il mondo delle TLC e dell'ICT si tarpano le ali alle professionalità presenti e l'unica scelta è esternalizzare attività al minor costo, con danni evidenti sulla qualità del servizio - proseguono - a ciò si aggiungono le decisioni dell'AGCOM che a breve potrebbe determinare pesanti ricadute occupazionali anche in Toscana, grazie alla liberalizzazione della manutenzione della rete che darà carta bianca all'appalto e al subappalto senza regole, soprattutto in termini di diritti dei lavoratori e di qualità del servizio. La dichiarazione del Governo di appaltare la posa della fibra ottica a Enel, privando quindi Telecom della possibilità di fare il lavoro per cui è nata, ovvero delle infrastrutture di telecomunicazioni aggiunge sgomento nei lavoratori". Che continueranno le iniziative di protesta in attesa dello sciopero nazionale in programma per il 13 dicembre.

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