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Ospedale Santa Chiara: il reparto di labiopalatoschisi compie un anno

313 interventi, 260 pazienti in gran parte provenienti da fuori regione, oltre 120 in attesa. Sono i numeri dei 365 giorni di attività del reparto

E' già passato un anno da quel 16 aprile 2016, quando il percorso assistenziale per la labiopalatoschisi ha ufficialmente aperto anche il proprio reparto di degenza all’Ospedale Santa Chiara: una corsia con 10 posti letto per i pazienti provenienti da tutta Italia. Questa mattina, sabato 6 maggio, si è svolta così la festa per il primo compleanno del reparto.

L’attività ambulatoriale era già iniziata due anni prima, inaugurata con una festa il 21 febbraio 2014, alla presenza di tutto il team multidisciplinare di specialisti dedicati al percorso, dei piccoli pazienti con le loro famiglie, della direzione aziendale. Da quel giorno molta strada è stata fatta. Ben 313 interventi in un anno, di cui l’80% su pazienti provenienti da fuori regione. E le richieste sono sempre più numerose. Il responsabile del percorso è il dottor Gianluca Gatti, chirurgo plastico, coadiuvato da uno staff di professionisti cui, negli anni, se ne sono aggiunti altri. L’apertura del reparto di degenza, unico in Italia per il trattamento delle labiopalatoschisi, si è resa necessaria per l’aumento dell’attività del percorso e per l’esigenza di creare un ambiente confortevole ed idoneo, come indicato dalla 'Carta dei diritti del bambino in ospedale' (E.A.C.H.).

La labiopalatoschisi è una delle malformazioni congenite più frequenti (l’incidenza in Italia è di 1 bambino ogni 800 nati e in Toscana si osservano circa 20 nuovi casi all'anno) che interessa singolarmente o congiuntamente il labbro superiore e/o il palato e/o il mascellare del neonato e si manifesta con una 'schisi', ossia una fessura tra due parti che, nella vita intrauterina, non si sono unite. Può essere isolata o comparire in diverse forme, in sindromi più complesse ma fortunatamente più rare. Il trattamento primario è chirurgico e prevede interventi che ridanno armonia e funzionalità ripristinando l’anatomia normale: a 2,5 - 3 mesi la cheilorinoplastica associata alla periostioplastica di Massei (dal nome del professor Alessandro Massei, già primario di Chirurgia plastica a Pisa), punto cardine del protocollo di cura pisano dalla fine degli anni '70. La periostioplastica consente infatti la neoproduzione spontanea di osso nella sede della schisi mascellare. All’età di 6 mesi viene poi effettuata la palatoplastica, con chiusura completa e precoce - in un unico intervento - di tutto il palato (sia quello duro sia molle) al fine di permettere lo sviluppo del linguaggio in maniera ottimale (con il palato completamente ricostruito). I piccoli pazienti vengono seguiti con cadenza semestrale per la valutazione di eventuali ulteriori trattamenti chirurgici e per la valutazione di tutte le altre componenti riguardanti la patologia.

E’ qui che intervengono le altre figure del percorso: ai chirurghi plastici che affiancano Gianluca Gatti, ossia Alessandro Giacomina e Nicola Freda, si aggiungono Mario Gabriele, chirurgo orale, Giulia Fortini ortodontista, Chiara Toma psicologa, Renata Salvadorini logopedista, Margherita Nardi pediatra, Paolo Ghirri neonatologo, Francesca Forli, Andrea De Vito e Amelia Santoro otorinolaringoiatri, Beate Kuppers e Brita De Lorenzo anestesiste, Benedetta Toschi e Simone Gana genetisti, Francesca Strigini ginecologa (per l’ecografia prenatale).

Il percorso prevede un ambulatorio multidisciplinare ogni settimana, il venerdì, dalle 9 alle 16: gli specialisti saranno tutti presenti per fornire a pazienti e famiglie tutte le informazioni in maniera completa e chiara.
Sarà possibile prenotare al numero 050.996879 (dalle 9 alle 13) o all’indirizzo email prenota.labiopisa@ao-pisa.toscana.it o comunicandolo al reparto: 050.993759 (dopo mezzogiorno).

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