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Cronaca

Primo intervento di resezione di tiroide linguale con il robot

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Anche la chirurgia otorinolaringoiatrica ad alta complessità utilizza il sistema “Da Vinci” in dotazione al Centro di Chirurgia robotica dell’Aoup. Nei giorni scorsi sono state infatti effettuate con successo le prime procedure “trans-orali” di cui la più significativa è stata la resezione di una tiroide ectopica (condizione anatomica in cui la ghiandola tiroidea risulta sviluppatasi fuori dal suo sito naturale). Nel caso specifico si trattava di una tiroide posta a livello della base della lingua, il che ha reso necessaria la consensuale asportazione della base della lingua stessa. Il primo periodo post-operatorio è stato più che soddisfacente. Di per sé si è trattato di una procedura robotica ben standardizzata. Normalmente, infatti, la resezione della base della lingua con tecnica robotica viene eseguita solo per patologia oncologica o ostruttiva. In tal caso la novità consiste nel fatto che, per la prima volta (non esistono a tutt’oggi descrizioni di casi simili nella letteratura medica), è stata utilizzata la procedura robotica per asportare una tiroide ectopica, per i noti vantaggi della tecnica utilizzata: non solo minore sanguinamento, minore ospedalizzazione, minori cicatrici, minore rischio di complicanze post-operatorie, ma anche maggiore perfezione nelle suture, grazie alla possibilità di visione tridimensionale del campo operatorio e di rotazione a 360° delle pinze manovrate dal chirurgo alla consolle, con conseguente assenza di tremore dei polsi. Nel caso specifico, poi, non esistono alternative mini-invasive per maneggiare l’area anatomica trattata con la stessa delicatezza e precisione del robot. Le procedure microscopiche laser assistite non garantiscono infatti gli stessi vantaggi e benefici offerti dal “Da Vinci”. Attualmente, lo staff di chirurghi otorinolaringoiatri che utilizza il sistema robotico è composto dal professor Stefano Sellari Franceschini, direttore dell’Unità operativa di Otorinolaringoiatria I e dai dottori Iacopo Dallan, Veronica Seccia e Giovanni Segnini.

L’utilizzo del robot per interventi ad alta complessità sarà sempre più lo standard negli ospedali e la Toscana è stata la prima regione italiana a lanciare, nei mesi scorsi, il progetto pilota di un polo regionale per la chirurgia robotica, per ridurre i costi di gestione e standardizzare le procedure, evitando sprechi di risorse e migliorando l’appropriatezza. E l’Aoup, che possiede due apparecchiature robotiche (il primo “Da Vinci” fu acquistato nel 2001, quando proprio a Pisa fu eseguita la prima lobectomia robotica al mondo) ha ottenuto il ruolo di coordinamento di tutta l’attività robotica toscana con la responsabilità affidata alla Dr.ssa Franca Melfi, chirurgo toracico e già responsabile del Centro di chirurgia robotica dell’Aoup dove, dal 2010, con l’acquisto del 2° robot, è stato istituito un comitato scientifico per vigilare sull’appropriatezza nell’uso delle due apparecchiature e garantire una reale valutazione costi/benefici per un utilizzo razionale delle risorse. Oggi con il robot a Pisa si effettuano interventi ad alta complessità di chirurgia cardiotoracica, ginecologica, urologica, generale, bariatrica, dell’esofago e otorinolaringoiatrica. Inoltre si effettuano trapianti di rene e pancreas. Fra i primati conseguiti a Pisa con il “Da Vinci”: il I trapianto di pancreas al mondo, il I trapianto di rene in Europa, la prima asportazione al mondo di utero dall’ombelico e, riguardo alla chirurgia bariatrica, il I intervento chirurgico in Italia di by-pass gastrico su ansa alla Roux su una donna obesa e diabetica

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