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Domenica, 1 Ottobre 2023
Cronaca

Primo Maggio, supermercati chiusi per metà giornata: l'ira dei sindacati

L'ordinanza firmata dal governatore Giani prescrive la possibilità per la grande distribuzione di restare aperta fino alle ore 13. I sindacati proclamano sciopero

Non sarà una chiusura totale ma solo per metà giornata. E' quanto prescrive l'ordinanza firmata dal governatore della Toscana Eugenio Giani per quanto riguarda l'apertura del Primo Maggio per la grande distribuzione. La misura era già stata annunciata due giorni fa. I centri commerciali, ipermercati e supermercati potranno rimanere aperti al mattino, fino alle 13.

Possibilità di restare aperti invece per tutta la giornata per farmacie, parafarmacie, rivendite di giornali, di tabacchi e di piante e fiori. Al pomeriggio gli esercizi chiusi potranno effettuare consegne a domicilio di generi alimentari e beni di prima necessità, previa prenotazione però on line o telefonica.
Le disposizioni di chiusura non si applicano alle medie strutture di vendita e agli esercizi di vicinato, ai bar, ristoranti e pub (in quanto pubblici esercizi) e a pizzerie, rosticcerie, panifici, pasticcerie, negozi di pasta fresca, gelaterie e simili, che come attività artigianali potranno rimanere aperte secondo le modalità e gli orari consentiti dalla normativa statale. Anche i mercati si svolgeranno regolarmente.

Parlano di dietrofront della Regione i sindacati Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs UIL Toscana che nei giorni scorsi avevano chiesto a gran voce un'ordinanza per le saracinesche abbassate nella grande distribuzione. "Mercoledì la Regione ha comunicato di disporre la chiusura di supermercati e centri commerciali per la giornata del Primo Maggio, nell’ottica di evitare assembramenti, in funzione anti-Covid - denunciano - ma l’ordinanza firmata nella tarda serata di ieri dal presidente Eugenio Giani dice che le strutture il Primo Maggio potranno stare aperte tutto il giorno, mentre solo le grandi superfici dovranno chiudere entro le 13: un comportamento inaccettabile che dimostra l'inaffidabilità di questa presidenza regionale. Non si cambiano le carte in tavola da un giorno a un altro".

"Se Giani non intendeva rispettare la festività del Primo Maggio, festa dei lavoratori e delle lavoratrici, lo poteva dire sin da subito. La giornata simbolo dei valori fondanti della nostra storia, che oggi rappresenta anche un intervento a tutela della salute collettiva in piena pandemia oscurata da un presidente senza coraggio”, dicono i segretari generali di Filcams Cgil, Fisascat e Uiltucs Toscana, che confermano per il Primo Maggio la proclamazione dello sciopero e dell’astensione dal lavoro per i lavoratori e le lavoratrici del commercio.

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