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Cronaca Cascina

Profughi, 32 nuovi arrivi a Cascina: "I residenti sono preoccupati"

La consigliera comunale e candidata sindaco Susanna Ceccardi (LN) accende i riflettori sulla recente accoglienza dei migranti a Santo Stefano a Macerata. Chiede spiegazioni anche Noi Adesso Cascina

Sono arrivati giovedì pomeriggio a Santo Stefano a Macerata, frazione del comune di Cascina, 32 profughi previsti nell'accoglienza migranti. Una notizia di cui apparentemente non era informato nessuno, come spiega la consigliera comunale e candidata a sindaco di Cascina per la Lega Nord Susanna Ceccardi: "Le voci che stessero per arrivare dei profughi nel territorio del comune di Cascina, in paese erano sempre più insistenti. Sembra che anche il Sindaco Antonelli lo avesse confermato nel discorso per le celebrazioni del 25 Aprile. La voce si è concretizzata, e alcuni residenti mi hanno chiamata per avvertirmi che alla villa della Tinaia in via Santa Maria sud, fossero stati alloggiati 32 profughi nel pomeriggio di giovedì".

"Abbiamo telefonato al sindaco - racconta la ceccardi - che in prima istanza ha dichiarato di non esserne a conoscenza, salvo poi ritrattare dicendo che non sapeva il giorno preciso in cui sarebbero arrivati". Quello che desta preoccupazione è la gestione dell'accoglienza. "Il sindaco - insiste l'esponente della Lega Nord - in un incontro con i residenti, ha confermato che il presidente dell'associazione è Cesare Merciai, già coinvolto nella gestione dell'accoglienza profughi con la Cooperativa Xenia, vincitrice di numerosi bandi per la gestione dei profughi, anche in Toscana. A Quinto, in provincia di Treviso, il sindaco leghista emanò ordinanza di sgombero per i 101 profughi che furono ospitati in alcuni appartamenti dalla cooperativa Xenia. Merciai, ha gestito anche un centro di accoglienza a Suvereto, nell'agriturismo La Vivalda, di sua proprietà. Anche lì il sindaco è stato molto polemico nei confronti della gestione".

Pone un problema anche di ordine pubblico la candidata: "I residenti di Via Santa Maria sud abitano in una strada senza illuminazione pubblica, e sono molto preoccupati. I profughi sono da soli, senza un controllo notturno. I residenti non sanno chi sono questi nuovi 32 vicini ed hanno legittimamente paura che non tutti siano persone per bene. Il Sindaco avrebbe dovuto chiedere in sede di accordi con la Prefettura maggiori garanzie per i propri cittadini. Ha dato la disponibilità all'accoglienza e poi se ne è lavato le mani. Di fatto la struttura ora è piena di profughi, e porta il numero totale dei profughi sul territorio Cascinese a 70 (23 al casello idraulico, 6 in via Carraia, 8 in via dei Gasperi e 32, infine, alla Tinaia)".

"Chiediamo - conclude la Ceccardi - in prima istanza che il comune e la Prefettura installino un presidio fisso di vigilanza davanti alla struttura. Proprio oggi (29 aprile ndr) i carabinieri sono stati allertati perché uno dei profughi è stato trovato sulla Fipili che a piedi cercava di raggiungere Pisa. E' una situazione inaccettabile, attiveremo i nostri parlamentari a Roma affinché facciano luce su un modello di accoglienza che ha ben poco a che vedere con la solidarietà e che invece è diventato un business per molti imprenditori senza scrupoli. Intanto, mentre aspettiamo che questa vergogna finisca al più presto, dopo gli scandali di mafia capitale, chiediamo alle autorità locali di aiutare i residenti di Santo Stefano a Macerata a vivere tranquilli nelle loro abitazioni di campagna".

Interviente sul caso anche Noi Adesso Cascina, chiedendo spiegazioni al sindaco Antonelli: "Il comune ha fatto tutto senza avvisare la polizia locale, forze dell'ordine e, cosa ancora peggiore, i cittadini del paese. La croce rossa li ha portati alla Tinaia, una villa dove, solitamente, fanno cerimonie e matrimoni, scatenando di conseguenza le reazioni negative e di protesta dei residenti. Chiediamo che il Sindaco renda conto immediatamente ai residenti il perché di questa cosa e specialmente perché ha agito tenendo all'oscuro tutte le autorità competenti e i residenti che, secondo noi, avrebbero dovuto essere informati e dire la loro".

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