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Cronaca

Migranti in arrivo a San Rossore, Capuzzi: "Pisa in grado di far fronte alle emergenze"

Arriveranno venerdì sera altri 380 profughi che saranno smistati tra le province toscane. Quaranta di essi saranno accolti in due strutture all'interno del Parco di San Rossore. Intanto dalla Regione si chiede un maggior coinvolgimento

Stanno arrivando in Toscana 380 profughi, che fanno parte del gruppo di oltre 2.000 persone salvate lo scorso martedì vicino alle coste di Lampedusa grazie all’operazione 'Mare Nostrum', che ha evitato l’ennesima strage. I 40 profughi destinati alla provincia di Pisa, in arrivo questa sera (venerdì 21 marzo), saranno accolti in due strutture all’interno del Parco di San Rossore e gestiti dalla cooperativa Paim per la Società della Salute.

"In sole 24 ore, Pisa si dimostra ancora una volta in grado di far fronte alle emergenze, anche in assenza di una capacità di programmazione forte a livello nazionale. Non è un caso se Pisa è prima in Toscana per il progetto Sprar di accoglienza dei rifugiati. Applicheremo il modello di accoglienza diffusa sperimentato con l’emergenza Nord Africa del 2011, che permette agli operatori di avere un rapporto umano con i rifugiati e di affrontare meglio le questioni" così Sandra Capuzzi, assessore al sociale del Comune di Pisa e presidente della Società della Salute che aggiuge: "Ringrazio la cooperativa Paim per la disponibilità dimostrata in questa situazione improvvisa. Ringrazio anche il prefetto per la gestione e il coordinamento. Nella prossima settimana convocheremo gli altri Comuni della Provincia per redistribuire questa accoglienza sul territorio. Sarà preziosa la collaborazione del Centro Nord-Sud. Passata l’emergenza, sarà importante ragionare per costruire un 'piano di solidarietà' per rispondere in tempi brevi nei casi di emergenza, sulla falsariga di quello che accade con i piani di Protezione Civile".

E un po' di malumore per come è stata gestita l'emergenza arriva dalla Regione Toscana per bocca della vicepresidente ed assessore alla politiche sociali Stefania Saccardi. "Capiamo l'emergenza che si è trovato di fronte il Governo - afferma Saccardi - ma la prossima volta dobbiamo provare a gestirla in modo più programmato". "Soprattutto - aggiunge Saccardi - chiediamo di coinvolgere le Regioni, che nell'accoglienza diffusa sul territorio, assieme a Province e Comuni, sono una risorsa e non certo una difficoltà".

"La Toscana è stata la Regione che ha inaugurato nel 2011 il modello di accoglienza diffusa per i profughi che fuggivano dal Nord Africa: può dunque dare una mano al Governo" rivendica Saccardi, che si augura dunque per il futuro un coinvolgimento diretto.

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