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Cronaca

Riconosciuto l'autorecupero delle case popolari a Sant'Ermete: "Una vittoria della nostro fare comunità"

Il comitato di quartiere commenta l'avvio della sperimentazione del progetto sancito dal documento firmato dal sindaco Conti, ottenuto dopo il presidio in Piazza XX Settembre

Nel dicembre del 2022 l'autorecupero degli alloggi vuoti in Sant'Ermete, progetto a lungo caldeggiato dal comitato di quartiere, era già partito. Gli stessi attivisti lo avevano annunciato, al termine di un presidio in Piazza XX Settembre. Questo fine settimana, sempre davanti al comune e sempre alla fine di una manifestazione, con tanto di tende e pernotto notturno, è arrivato il via libera del sindaco Michele Conti alla sperimentazione con Apes di quanto richiesto. A distanza di pochi giorni, la Comunità di Sant'Ermete puntualizza perché il testo siglato dall'amministrazione sia "una vittoria per tre motivi".

E' una vittora "perchè il soggetto principale, il Comune di Pisa - si legge nella nota - che non aveva mai risposto, dà ora mandato alla parte gestionale di avviare tecnicamente la realizzazione del progetto di autorecupero. Perchè viene riconosciuto che questo progetto di ripopolamento del quartiere, nella parte di abitazioni erp da anni disabitate e senza alcuna destinazione d'uso, vada fatto insieme a chi fino ad oggi ha lavorato concretamente per prendersene cura: ("insieme al comitato di Sant'Ermete"). E perchè viene immediatamente assegnato uno degli appartamenti già auto-recuperati alla nostra comunità, come base operativa e istruttoria del progetto. Detta più semplicemente: le famiglie e le persone che fino ad oggi si sono prese cura del quartiere hanno avuto la garanzia che queste case saranno abitate, considerando i bisogni e il progetto della comunità di Sant'Ermete".

"Dal 16 dicembre la nostra comunità - ricorda il comitato - ha svolto 5 assemblee pubbliche, 20 giornate di lavori comunitari negli alloggi custoditi; 3 manifestazione pubbliche; e 3 incontri con Apes, Comune e Società della Salute". Sul significato del documento gli attivisti sono chiari: "In questi anni la nostra comunità si è allargata in ogni situazione in cui la difficoltà abitativa è diventata fiducia nell'azione collettiva: presidi contro gli sfratti, incontri coi servizi sociali, discussioni con proprietari di casa. C'è fame di case e c'è fame di riscatto, di non sentirsi più dire 'non si può fare niente', di non sentirsi dire 'vattene', di non sentirsi dire 'mi dispiace ma non ti possiamo dare la casa', 35 famiglie con le tende, con bambine e bambini, anziani, pensionati, giovani coppie, persone lasciate 'sole', universitari. Un magma di vita che da 5 mesi lotta assieme agli storici abitanti di Sant'Ermete, per avere una casa e averla senza 'elemosinare', ma con l'impegno e solidarietà. L'accordo non ci dà tutto questo, perché questo ce lo siamo già conquistato, nella pratica. Semplicemente lo ratifica e quindi produce un cambiamento anche sulle norme. Chi non lo sa vedere è perchè vede la politica senza la società; i diritti sulla carta senza la vita delle persone; le regole al di fuori del senso che hanno".

I prossimi passi: "Mercoledì prossimo faremo un'assemblea aperta della comunità. Per coordinare il progetto di autorecupero. Dobbiamo preparare la conferenza del 19 e 20 maggio, per il nostro decimo compleanno, sul futuro delle case popolari. Per affrontare gli altri punti dello stato di agitazione, per coinvolgere gli altri quartieri nella battaglia per la giustizia abitativa e cambiare la gestione dell’edilizia residenziale pubblica, per andare avanti sempre. Fino alla fine".

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