Edicola confiscata alla mafia rimossa, Libera: "Si riparta con il progetto di riuso promesso"
Il presidio pisano ha inviato una lettera al sindaco Conti chiedendo un incontro, il referente provinciale dell'associazione ripercorre la vicenda
"Smaltita l'amarezza, cerchiamo di essere pragmatici: aspettiamo una risposta per la richiesta di incontro inoltrata ufficialmente ieri (7 gennaio ndr), per capire se c'è la volontà dell'amministrazione di procedere con il progetto condiviso nei mesi scorsi. Auspichiamo di sì: non mantenere vivo quello spazio sarebbe una sconfitta per tutti".
Il referente provinciale di Libera Pisa Fabrizio Tognoni fa il punto della situazione sul caso dell'edicola confiscata alla mafia rimossa dal Comune dal loggiato all'inizio di Borgo Stretto. Numerose sono state le reazioni alla notizia della 'sparizione' della struttura, avvenuta in nottata senza un avviso. E' stata poi ritrovata da un volontario dell'associazione presso un deposito comunale in zona via Pietrasantina.
"Avevamo avviato un percorso da giugno scorso - spiega Tognoni - condiviso anche con l'Università di Pisa per riutilizzare l'edicola per scopi di utilità sociale e mantenere vivo il simbolo della lotta alle mafie. Fin da allora l'amministrazione aveva prospettato la possibilità di una rimozione, misura sulla quale non abbiamo fatto o facciamo le barricate. Riteniamo però importante preservare quel bene, e la sua posizione centrale era ed è un valore di per sé: spostarlo, specie nel modo in cui è successo, appare come voler nascondere un problema come quello delle mafie che invece è di interesse generale".
"Voglio sottolineare - ha voluto specificare Tognoni - che non stiamo parlando di un problema di Libera. Noi cerchiamo di facilitare con la nostra esperienza, con la nostra vocazione di associazione, il recupero dei beni confiscati, che non sono nostri: sono di tutti. Dovrebbe essere l'amministrazione in prima persona a promuovere il recupero. Che poi era quanto previsto fino al recente 'strappo'. Il messaggio che vorremmo passasse sempre è che combattere le mafie non solo è giusto, ma vantaggioso. Ci è dispiaciuta la posizione espressa dalla categoria dei commercianti, ci è apparsa poco lungimirante: mantenere un clima attento al contrasto delle organizzazioni criminali favorisce gli imprenditori, per una maggiore tutela contro la concorrenza sleale o casi di finanziamenti o presiti, magari per aziende in difficoltà, gestiti poi con capitali riconducibili alle mafie".
"Si parlava con l'amministrazione - ripercorre il rappresentante di Libera - perfino di prevedere una struttura rifatta o nuova. E' chiaro: il senso di abbandono c'è se uno spazio non viene curato o vissuto. Non vogliamo sentir parlare di 'ferraglia da buttare' o di 'degrado', perché è proprio quello che noi combattiamo per nostra natura". La procedura per valutare un riuso resta in piedi: "La settimana prossima ho un incontro con il Rettore dell'Università. Il piano quindi procede come previsto: avremmo dovuto (e metteremo insieme) le nostre proposte, per poi portarle a Palazzo Gambacorti. L'amministrazione, eravamo rimasti, ci avrebbe messo del suo ed insieme avremmo proposto all'Agenzia nazionale dei beni confiscati un uso per l'assegnazione dell'edicola al Comune. Le idee sono tante, ogni ente potrebbe promuovere sue funzioni in uno spazio recuperato, da un punto di ascolto ed indirizzo per studenti universitari ad un punto informazioni utile a cittadini o turisti".
In conclusione "aspettiamo la risposta ufficiale del Comune di Pisa" dice Tognoni, che poi aggiunge: "Ho letto sulla stampa che i disegni dei bambini cutoditi nell'edicola pare siano stati recuperati e messi da parte, è stato un gesto di sensibilità e buon senso. Sarebbe stato davvero doloroso sapere perduto l'impegno per quei progetti".