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Cronaca

Covid, le Regioni al Governo: "Semplificare: via i colori e scuola in presenza"

I governatori si sono incontrati martedì prima della votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica per mettere a punto una serie di richieste

Un groviglio di norme che, soprattutto per quanto riguarda la scuola, complica non poco la vita di molte famiglie alle prese con le quarantene dei figli. E' su questo presupposto che si basano le proposte delle Regioni come sottolinea il presidente della Toscana Eugenio Giani a conclusione di una importante riunione con tutti governatori, che si è tenuta ieri a Roma in presenza, prima che iniziasse il voto in Parlamento per l’elezione del Presidente della Repubblica, per “mettere a punto richieste forti nei confronti del Governo”.

Semplificazione delle procedure burocratiche anti-Covid, superamento delle fasce di colori per permettere il più ampio margine di mobilità ai vaccinati, scuola in presenza e una visione della riforma sanitaria che possa consentire alle Regioni di sviluppare una politica adeguata al fabbisogno reale delle nostre comunità, in vista delle opportunità del Recovery fund. Queste in breve le proposte delle Regioni.

“Il sistema dei colori è di fatto superato dalla realtà ed è inutile. Non ha senso colorare di bianco, giallo e arancione le Regioni e mettere in difficoltà la mobilità dei cittadini e le attività produttive, dopo i grandi sacrifici fatti per vaccinarsi - sottolinea il presidente - bisogna invece distinguere tra chi è vaccinato e chi non lo è. Chi è vaccinato può liberamente circolare. Sarà il Green Pass, sulla base della legislazione in essere, a fare la differenza e a consentire di accedere ai luoghi. La libertà di movimento deve essere garantita alle persone che si sono vaccinate, a partire dai bambini di 5-11 anni. La richiesta di semplificazione vale, infatti, anche per la scuola - prosegue Giani - non si può dire che la scuola deve essere in presenza e poi bastano due positivi per mandare tutta la classe in dad e non differenziare tra chi è contagiato e chi non lo è. La didattica a distanza dovrà essere riservata ai positivi e ai non vaccinati. Anche per la scuola servono regole chiare, per consentire ai dirigenti scolastici di lavorare al meglio e alle famiglie di non sentirsi disorientate. Tra le richieste su cui ci siamo confrontati - conclude Giani - abbiamo messo a fuoco con forza anche idee per misure strutturali in sanità, per una disciplina che regolamenti l’accesso alle professioni sanitarie: non ha più senso parlare di numero chiuso. Le Regioni devono poter assumere direttamente i nuovi medici che si rendono disponibili per le strutture di cura territoriale come saranno per esempio le case e gli ospedali di comunità”.

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