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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Case convenzionate: diventare proprietari di casa e terreno si può

Doppia possibilità per le 1000 famiglie pisane proprietarie di un alloggio costruito in base alle indicazioni dei Peep: è possibile sciogliere i vincoli commerciali e acquisire il diritto di superficie

La cancellazione della convenzione, ossia dei vincoli pendenti sulle case costruite secondo le previsioni dei Peep, quali i divieti e le limitazioni alla vendita e all’affitto, e la trasformazione del diritto di superficie in proprietà piena dei terreni su cui tali alloggi sono costruiti. Non c’è nessun obbligo, ovviamente, ma è quanto consente una delibera approvata recentemente in consiglio comunale per andare incontro alle richieste, ripetute nel tempo, delle circa mille famiglie pisane proprietarie di una delle abitazioni costruite prima a Pisanova e Cisanello, in base alle indicazioni del Peep del ’65, e poi, a dopo l’approvazione di quello del ’95, anche a Porta a Lucca, Sant’Ermete, Cep, Ospedaletto e Riglione. Abitazioni realizzate su aree messe a disposizione dall’amministrazione comunale alle imprese costruttrici a patto che queste si impegnassero a venderle a prezzi sensibilmente inferiori a quelli del mercato e con il vincolo di non poter essere a loro volta cedute o locate ai valori di mercato prima che fossero trascorsi almeno trent’anni dall’atto d’acquisto. "A meno che - ha spiegato l’assessore comunale alle politiche abitative Ylenia Zambito - non si decida di avvalersi della possibilità, consentita dall’amministrazione comunale, di rimuovere immediatamente tali vincoli pagando quanto dovuto all’amministrazione comunale".

La somma da versare a Palazzo Gambacorti varia in ragione degli anni che ancora mancano per arrivare alla scadenza naturale dei vincoli, che è trentennale, delle dimensioni dell’abitazione e del maggiore o minore pregio dell’area in cui è stata costruita. Bastano, però un paio di esempi per rendersi conto di quanto possa essere conveniente l’operazione: una casa di ottanta metri quadrati a Porta a Lucca, acquistata dopo il 1995 ad un prezzo di circa 150mila euro e che oggi ha un valore di mercato di oltre 260mila, può essere liberata da tutti i vincoli pagando 23.600 euro, mentre un’abitazione delle stesse dimensioni e costruita più o meno nel medesimo periodo al Cep, invece, è costata al proprietario circa 130mila euro, ha un prezzo di mercato di circa 240mila e può essere liberata dai vincoli con poco più di 15mila euro. Se poi, per caso, i proprietari di queste due stesse abitazioni volessero trasformare il diritto di superficie sui terreni su cui è stata costruita la loro casa in proprietà piena, allora ci sarebbero da aggiungere, rispettivamente, altri 10mila euro nel caso di Porta a Lucca e quasi tre mila in quello del Cep (la differenza è da addebitare alla significativa diversità nel valore dei terreni fra i due quartieri).

Un discorso a parte, invece, riguarda le case realizzate in base alle indicazioni del Peep del ’65 e costruite più di 30 anni fa. In questo caso, infatti, tutti i vincoli relativi all’eventuale locazione e prezzo di vendita dell’alloggio sono già decaduti ma è molto più costosa, rispetto alle case costruite dopo il ’95, la trasformazione del diritto di superficie in proprietà piena dato che a metà anni ’60 tale diritto aveva un costo irrisorio per l’acquirente privato che, ora, per divenire il proprietario dei terreni deve pagare la differenza fra quella cifra e il valore attuale dei terreni su cui sorge la casa. Anche in questo caso il costo varia in ragione del quartiere e delle dimensioni dell’alloggio, ma tanto per dare un esempio, per acquisire la proprietà del terreno su cui sorge un’abitazione di circa 80 metri quadrati realizzata più di 30 anni fa nel quartiere di Cisanello si può arrivare a pagare quasi 21 mila euro. "Non abbiamo fatto alcuna previsione su quante famiglie pisane, delle mille potenzialmente interessate, accoglieranno questa possibilità e, quindi, neppure su quanto incasserà il Comune perché non è far cassa l’intento di questo intervento - ha sottolineato Zambito - l’unica cosa certa è che tutte le risorse che entreranno tramite questo intervento saranno sicuramente investite nelle politiche abitative".

COME FARE. Tutti gli interessati possono contattare direttamente l’Ufficio Espropri di Palazzo Gambacorti (tel. 050.910585) per saperne di più. I moduli, comunque, sono due: per primo deve essere compilato e spedito quello con la quale si chiede all’amministrazione comunale di determinare con precisione l’ammontare da pagare per liberare l’abitazione dalla convenzione e acquisire la proprietà dei terreni su cui è stata costruita la casa. Successivamente ci sono due mesi di tempo, dal momento del ricevimento della risposta, per comunicare l’accettazione della quota da pagare stabilità dall’amministrazione comunale. Beninteso, il diritto del proprietario rimane in piedi anche decorso tale periodo: semplicemente, si dovrà procedere ad una nuova determinazione della cifra da pagare perché, nel frattempo, i valori immobiliari potrebbero aver subito qualche variazione.

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