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Cronaca

Protesta Sant'Ermete all'Apes: "Silenzio della politica sulle nuove case"

Picchetto davanti gli uffici di Piazza Facchini, poi l'incontro di una delegazione del comitato con l'assessore Poli. Fra le rivendicazioni anche chiarimenti sull'assegnazione di un alloggio di via Bandi

Sono passate quasi due settimane da quando il comitato di Sant'Ermete ha proclamato lo stato di agitazione, con il rilancio del presidio permanente in via Emilia. Una mobilitazione tornata veemente dopo gli incontri estivi con amministrazione comunale, Regione Toscana ed Apes, interlocuzioni da cui però, per gli attivisti, non sono emerse risposte sul futuro del quartiere e del cantiere delle nuove case popolari, fermo da oltre un anno. Anzi, all'interno della mobilitazione è ora scattata anche la solidarietà verso una storica partecipante alle iniziative del gruppo, chiusa nelle more di un'assegnazione in mobilità interna con lo spettro di un trattamento di sfavore, ipotesi esclusa dall'assessore comunale Veronica Poli. 

Le rivendicazioni del comitato sono sempre le stesse: "Assegnare da subito in autorecupero le case vuote e far ripartire i lavori di riqualificazione. Sono 11 anni che aspettiamo, chiediamo risposte: la politica invece mette la testa sotto la sabbia". Gli attivisti hanno ricordato lo stato di emergenza abitativa che si vive in città e nel quartiere, aggravato dalla crisi energetica e dallo sblocco degli sfratti.

In questo contesto si inserisce la vicenda di una partecipante alle mobilitazioni. Vive nelle vecchie case da demolire ed aspetta la costruzione delle nuove. "Ho fatto richiesta di mobilità ad agosto", racconta. "Mi hanno fatto vedere più volte con Apes un'abitazione di via Bandi. Con la ditta incaricata delle sistemazioni abbiamo visto insieme i lavori da fare, ho anche trovato io un idraulico per un intervento particolare da fare in bagno, ho comprato i pezzi di ricambio che conservo a casa. Mi hanno fatto prendere le misure per i mobili. Visti i tempi di consegna a volte lunghi e per risparmiare, ho sfruttato le offerte a disposizione e dato un acconto di 2mila euro per l'acquisto. Poi, la chiamata che mi diceva 'ma chi glielo ha detto che la casa è per lei?'". 

La chiamata in questione che fa saltare i piani della residente sarebbe arrivata il giorno dopo l'annuncio dello stato di agitazione del comitato Sant'Ermete, il 9 novembre. Da qua l'incalzare della protesta del comitato, che ha fatto propria la situazione di disagio dell'attivista, in virtù soprattutto di una passata determinazione dirigenziale, la 19 del 9 gennaio 2015, che riservava agli abitanti di Sant'Ermete la priorità delle assegnazioni in mobilità degli alloggi in via Bandi. Le rimostranze sono state fatte presenti in un'incontro avuto da una delegazione del comitato, stamani stesso, presso gli uffici Apes, a cui ha partecipato l'assessore alla casa del Comune di Pisa Veronica Poli.

"Io mi attengo alle regole", ha spiegato l'assessore: "Una delibera del settembre 2021 dell'allora assessore Gambaccini (la 209 del 23/09/2021 ndr) stabilisce che per le assegnazioni di via Bandi si applicano le graduatorie vigenti, alla pari per tutti. La signora non ha un'assegnazione. E' pratica comune, usata con tutti i richiedenti, di far vedere la casa, proprio per capirne le misure, se l'abitazione è idonea. Se la signora compra poi i mobili, cosa posso farci? Come amministrazione cerchiamo di fare il possibile per tutti coloro che sono in attesa. Sant'Ermete non è diverso dagli altri quartieri". 

"Non ho detto no alla signora - tiene a precisare Poli - dico che c'è da vedere bene le carte e c'è la graduatoria, come per tutti. Non ho assolutamente preclusioni contro nessuno, l'ho detto anche a loro, considero gli attivisti di Sant'Ermete come degli amici. Hanno sempre fatto proteste, capisco l'azione politica, le critiche... io sono l'assessore e fa tutto parte della dinamica di queste cose. Sono sempre andata agli incontri richiesti, senza proclami. Resto a loro disposizione e di tutti, basta agire con calma". 

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