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Cronaca

Nido Rosati chiuso, i genitori: "Viviamo disagi, sia ridotta la retta"

Le famiglie dei bambini spostati da San Giusto chiedono chiarezza sullo stato della struttura

Il nido Rosati rimarrà chiuso una ventina di giorni, come spiegato dall'amministrazione comunale pisana, per i lavori di verifica e ripristino dopo il crollo di intonaco avvenuto la notte fra il 30 settembre ed il primo ottobre. A farne le spese sono le famiglie dei 31 bambini accolti nell'asilo, che per il periodo interessato sono stati dislocati in altri tre plessi del Comune. Le famiglie unite hanno scritto una lettera pubblica per chiedere chiarezza sullo stato della struttura, insieme alla riduzione della retta per i maggiori costi che inevitabilmente la situazione di disagio comporta. 

"Siamo profondamente indignati per quanto avvenuto - scrivono nella lettera - è dovere dell'amministrazione comunale eseguire le giuste verifiche sugli edifici scolastici. Se il crollo fosse avvenuto durante le ore di presenza a scuola e non di notte, oggi saremmo qui a piangere una tragedia. E' vergognoso che durante i mesi estivi gli edifici non siano stati messi a verifica".

La dislocazione dei bambini crea in particolare problemi a chi, da San Giusto, deve ora spostarsi fino a I Passi. Si tratta di 12 bambini. "Allo stato attuale - prosegue la missiva - chiediamo che con urgenza si trovi una valida alternativa per le famiglie che sono state dislocate sul nido del quartiere I Passi. Molte famiglie sono infatti impossibilitate a conciliare i tempi di lavoro e di gestione familiare con l'accompagnamento dei bambini in un nido così lontano da quello di appartenenza".

In 15 sono ospitati al Timpanaro, 4 al Betti. "Ci sono anche altri problemi - racconta una mamma - ad esempio la mattina di lunedì e martedì mio figlio, alla mattina, non trova le educatrici che conosce... niente di imputabile alle insegnanti, che sono state meravigliose come sempre. Anche loro sono coinvolte in questo disagio". 

Conclude la lettera: "Chiediamo che i lavori al nido Rosati vengano svolti con la massima urgenza per far sì che i piccoli e il personale possano tornare quanto prima a svolgere le proprie attività in un ambiente familiare e adeguato al progetto educativo proposto. Esigiamo che venga redatta una relazione che attesti la reale situazione della struttura, quali interventi necessari e urgenti sono stati messi in atto e quali sono i tempi previsti. Infine chiediamo che gli Uffici Scolastici tengano conto del disagio che stiamo vivendo e delle spese ulteriori e non previste che stiamo fronteggiando (trasporti, babysitter ecc...) e ricalcolino dunque la retta di questo periodo".

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