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Cronaca

Proteste Isee, proroga al 30 ottobre per gli studenti: mercoledì incontro con l'assessore regionale

I beneficiari potranno rimanere nelle residenze universitarie e godere dei pasti gratis fino al 30 ottobre. Ma il problema resta, 'per Sinistra per...' è "la più grande espulsione di massa dal sistema formativo degli ultimi anni".

Sperano in un impegno forte della Regione Toscana gli studenti di 'Sinistra per...' che proseguono la protesta contro la 'Buona Scuola' ed il nuovo Isee. In attesa del 28 ottobre prossimo, dove ci sarà un incontro fra l'associazione e l'assessore al Diritto allo Studio della Regione Toscana Monica Barni, è stato prorogato al 30 ottobre il termine di scadenza per usufruire della residenza e dei pasti gratuiti per gli ormai ex aventi diritto. La decisione c'è stata nell'ultimo Cda del Dsu a Firenze. 

"Chiederemo che l'assessorato prenda posizione a livello nazionale contro il processo di esclusione dal Diritto allo Studio che si sta verificando e che faccia chiarezza sull'apporto della Regione, in termini di risorse finanziarie, per trovare tanto risposte immediate quante soluzioni a lungo termine".

"Riteniamo - prosegue 'Sinistra Per...' - che sia arrivato finalmente il momento di mettere le parti attorno ad un tavolo e affrontare il problema con serietà: Università, Comuni, Dsu e Regione devono dare delle risposte chiare e concrete all'emergenza che stanno vivendo centinaia di studenti. In particolare, una delle strade deve essere quella della collaborazione e della messa a sistema delle risorse immobiliari, dato che dopo il 30 ottobre tantissimi studenti saranno fuori dalle residenze universitarie".

La richiesta-proposta è quindi che "gli enti, detentori di immobili vuoti, sfitti o sottousati, si facciano carico del problema rendendoli disponibili agli studenti e alle studentesse, e trovando strumenti di calibrazione massima del costo dell'affitto nelle nostre città. Riteniamo che il 28 ottobre dovrà essere un momento importante della mobilitazione per il diritto allo studio in senso lato, che ottenga risposte concrete per gli studenti e le studentesse. Siamo di fronte alla più grande espulsione di massa dal sistema formativo degli ultimi anni; per questo, le risposte che chiediamo devono essere chiare, concrete e immediate".

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