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Cronaca Centro Storico / Lungarno Antonio Pacinotti

Agitazione tra gli studenti: no al decreto sul diritto allo studio

Gli universitari pisani, così come quelli di altre città d'Italia, si sono mobilitati per protestare contro il provvedimento del Ministero dell'Istruzione: l'inasprimento dei criteri di merito e l'importo diminuito delle borse di studio nel mirino dei ragazzi

Uno striscione calato giù da una finestra della residenza universitaria Nettuno per dire no al decreto sul Diritto allo Studio: "No al decreto sul diritto allo studio. Tecnici borseggiatori". Giornata di mobilitazione studentesca a Pisa, così come in molte altre città d'Italia, contro il provvedimento del ministro Profumo. A far arrabbiare gli studenti sono in particolare tre misure previste nel decreto: l'inasprimento dei criteri di merito, la diminuzione dell'importo della singola borsa di studio e la differenziazione per macro-regioni del limite ISEE per accedere alle borse. Gli studenti definiscono il decreto "in linea con le politiche contro il sistema pubblico di diritto allo studio dell'ex Ministro Gelmini" e ne chiedono il ritiro, nonostante qualche aggiustamento adottato dallo stesso ministro dell'istruzione, che però non ha comunque convinto gli studenti.
 

"La proposta di Profumo - afferma Sinistra per... - rappresenta una pericolosa ipoteca per il diritto allo studio. Aumentando sensibilmente il numero di crediti richiesti per confermare le borse e abbassando la soglia massima di ISEE per accedere al sistema di garanzie del diritto allo studio, si concretizzerà una nuova tipologia di taglio. Anziché finanziare adeguatamente il sistema ed eliminare la scandalosa figura dell'idoneo non vincitore di borsa, si punta a diminuire la platea dei beneficiari inasprendo i requisiti".

Il volume di borse di studio erogate in Italia è già oggi inferiore alla media dei Paesi europei: siamo al di sotto del 10% di studenti borsisti sul totale della popolazione studentesca, contro il 25% della Francia e il 30% della Germania. "Chiediamo - proseguono gli studenti - alla Conferenza Stato-Regioni di rispedire al mittente il decreto: non è accettabile che un tema così importante per il nostro futuro sia trattato frettolosamente a Camere sciolte e che si intervenga per diminuire la qualità e la quantità dei servizi garantiti a studenti incapaci di sostenere gli studi universitari con le proprie risorse".

Le mobilitazioni degli studenti continuano con altri appuntamenti in programma, a partire dalle assemblee di stasera nella case dello studente Fascetti e Praticelli.


 

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