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Cronaca

Emergenza, la Caritas lancia l'allarme: "In un anno cresciuta la povertà del 25,7%"

Il quindicesimo rapporto sulle povertà dell'Arcidiocesi di Pisa evidenzia le criticità provocate dalla pandemia nei dati analizzati dal 1 gennaio al 10 novembre 2020

La pandemia colpisce duro, e lo fa in modo ancor più violento proprio nelle fasce della popolazione maggiormente esposte ai periodi di emergenza quale è quello che ormai da oltre un anno stiamo attraversando. La crisi provocata dal Coronavirus nel territorio dell'Arcidiocesi di Pisa ha investito tutti i cittadini ascrivibili alla lista dei 'poveri', incrementandone il numero e accrescendo le difficoltà là dove già si facevano sentire prima dell'inizio della pandemia. Il quindicesimo Rapporto sulle povertà della Caritas pisana, presentato giovedì 29 aprile, mette a nudo una serie di statistiche che fotografano tutte le difficoltà del territorio, nel periodo analizzato che va dal 1 gennaio al 10 novembre 2020.

In questo lasso di tempo ai servizi della Caritas di Pisa si sono rivolte 1.909 persone, circa un quarto in più (25,7%) dei 1.519 incontrati nello stesso periodo del 2019. L’incremento è stato veemente nei primi trenta giorni quando si è passati dalle 480 persone del 9 marzo alle 1.765 dell’11 aprile (+265% in 33
giorni) per rallentare un po’ nel periodo estivo (1.511 persone incontrate al 30 giugno, -12% rispetto al 12 aprile ma sempre il triplo in confronto al 9 marzo) e riprendere a crescere in autunno arrivando alle 1.909 persone del 10 novembre: -26,3% rispetto al 30 giugno e +297% con riferimento al 9 marzo.

"Dalle prime rilevazioni della prima parte del 2021 - commenta don Emanuele Morelli, direttore della Caritas pisana - giungono segnali ancora più preoccupanti. La morsa della crisi non accenna a diminuire, le fasce più povere della popolazione continuano ad affrontare gravi difficoltà e, purtroppo, il divario con il resto della cittadinanza continua ad allargarsi. Ovviamente queste sono le statistiche che mette a disposizione la Caritas di Pisa sulla base dei riscontri registrati attraverso i suoi servizi: non è la situazione complessiva e completa della povertà del territorio comunale".

Uno degli aspetti maggiormente preoccupanti che emerge dal Rapporto è la crescita dei 'nuovi poveri', ossia le persone che si sono rivolte per la prima
volta ai servizi Caritas dopo il lockdown del 9 marzo 2020: sono 630, il 35,5% in più di tutte quelle incontrate (1.774) fra il 10 marzo e il 10 novembre dello stesso anno. Rispetto allo stesso periodo del 2019 il totale delle persone incontrate è aumentato del 52,5%, quello dei cosiddetti 'nuovi poveri' del 41,3%. Ancor più grave, se rapportato al percorso intrapreso dopo l'uscita dalla situazione di estrema difficoltà, è il dato delle 'povertà di ritorno'. Fra il 1 gennaio e il 10 novembre 2020, infatti, sono stati 320 le persone che sono tornate a rivolgersi alla Caritas dopo almeno un paio d’anni d’assenza (ma in oltre la metà dei casi da più di tre) durante i quali non avevano più avuto necessità dei servizi dell’ufficio per la pastorale della Carità della diocesi di Pisa. Se si sommano alle 686 incontrate per la prima volta nello stesso periodo, si arriva 1.006 persone, oltre la metà (52,5%) di tutti i nuclei seguiti.

La pandemia, stando ai numeri evidenziati dal Rapporto, non ha colpito esclusivamente le persone più fragili, disoccupate o inattive. L'emergenza ha acuito le difficoltà anche in categorie di cittadini muniti di un'occupazione (regolare o sommersa). Circa un terzo dei 'nuovi poveri' (33,2%) ha dichiarato di avere un lavoro regolare (23,5%) o di lavorare al nero (9,7%), ben dieci punti percentuali in più rispetto alla quota delle persone seguite dai servizi Caritas anche prima della pandemia. Dati alla mano, in un anno, gli occupati in condizione di povertà sono raddoppiati (+98,8%) passando dai 170 del 10 novembre 2019 ai 338 del 2020.

"E' quanto mai opportuno rilanciare la proposta di costituire un Centro d’Ascolto almeno in ogni unità pastorale". E' una delle piste di cambiamento e d’innovazione che don Emanuele Morelli propone nelle conclusioni del Rapporto, che costituiscono anche una carta d’impegni per il futuro della chiesa pisana: su fronte del sostegno all’occupazione e all’economia "abbiamo il dovere di far decollare definitivamente anche il 'Credito di solidarietà' previsto nell’ambito del Fondo Vivere, l’iniziativa realizzata insieme alla Fondazione Pisa per sostenere le microimprese del territorio". 

L'arcivescovo Giovanni Paolo Benotto pone l'accento "sull'esigenza di trovare delle soluzioni che possano ridare speranza e fiducia alle persone". "I poveri, ma più in generale tutta la popolazione - spiega - è fortemente provata da oltre un anno di pandemia. Le parole 'ansia' e 'paura' sono fra le più ricorrenti nelle interviste realizzate per la redazione del Rapporto, e accomunano anche chi non ha usufruito dei servizi della Caritas. Ecco, per dare strumenti concreti di sollievo contro le problematiche quotidiane c'è bisogno di affrontare con organicità l'emergenza economica, che sta seguendo il picco della crisi sanitaria come uno tsunami".

L'arcivescovo di Pisa prosegue: "Le misure assistenziali non possono essere utilizzate per troppo tempo, perché finiscono per generare dipendenza. Le persone devono essere sostenute con piani per la creazione di posti di lavoro sicuri. Serve una maggiore capacità di ascolto e di analisi delle differenti necessità. Troppo spesso ci soffermiamo su aspetti specifici, perdendo di vista il panorama organico di tutta la situazione. Un anno fa dicevamo che tutto sarebbe andato bene: purtroppo, dopo le prime battute nelle quali veramente avevamo realizzato una comunione di intenti e buoni propositi, siamo tornati a divergenze che stanno minando la capacità di reagire 'in rete' alla crisi. Occorre ritornare ad agire tutti insieme, su tutti i piani: religioso, civile, sociale, economico".

Due i webinar già in calendario per presentare 'Andrà tutto bene?’', il quindicesimo Rapporto sulle povertà della Caritas diocesana, alla società civile e alla comunità ecclesiale pisana: mercoledì 5 maggio alle 11 e venerdì 7 alle 18. Il primo si rivolge principalmente ai soggetti delle istituzioni e della società civile: dagli amministratori agli operatori della pubblica amministrazione e delle realtà del terzo settore; il secondo, invece, è pensato per i volontari delle Caritas parrocchiali ma anche per i parroci, i catechisti, gli animatori della liturgia, gruppi giovanili e aggregazioni laicali della diocesi. Entrambe le presentazioni potranno essere seguite sul canale Youtube e il profilo Facebook della Caritas diocesana di Pisa.

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