rotate-mobile
Cronaca

'Rapporto Ecomafie 2016', Legambiente: "Coinvolte la Toscana e Pisa"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Nei locali del circolo ARCI Alhambra, di fronte a un pubblico numeroso e partecipe, Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, ha presentato il “Rapporto Ecomafie 2016” (dati 2015). L’allarme è chiaro e circostanziato: da tempo la criminalità organizzata è diffusa sul territorio nazionale, anche nella civile Toscana, che negli ultimi anni si è trovata tra il sesto e il settimo posto nella classifica negativa dei reati di stampo mafioso.

Ferruzza ha ricordato che il termine “ecomafia”, proposto decenni fa da Legambiente, è ormai entrato nei dizionari della lingua italiana per indicare un fenomeno che non è circoscritto ad un ristretto ambiente criminale, ma che si nasconde tra insospettati “colletti bianchi” o, meglio, “grigi”.
La nostra regione è un crocevia geograficamente strategico per traffici illeciti ed è particolarmente esposta per il suo grande patrimonio storico, artistico e paesaggistico molto diffuso e difficile da controllare.

Tutta la Regione, e la provincia di Pisa in particolare, è investita da due particolari fenomeni criminosi: il riciclaggio di denaro di provenienza illecita nelle ristrutturazioni (specialmente nel campo della ristorazione, forse la migliore “lavanderia” di denaro sporco) e il traffico criminoso di rifiuti con “il giro bolla” per cui un camion entra in un’azienda con rifiuti da bonificare ed esce con gli stessi rifiuti dichiarati bonificati.
A quest’ultimo filone appartiene la recente notizia dello spargimento di fanghi non trattati sui suoli agricoli della nostra provincia con il conseguente grave inquinamento.

Ferruzza ha sottolineato come la recente “legge 68” sugli “ecoreati” abbia prodotto un interessante calo di quasi il 4% dei reati ambientali e come sia meritoria l’azione di controllo delle forze dell’ordine. Preoccupante è, invece, la riduzione delle funzioni della Polizia Provinciale in relazione ai reati relativi a fauna e territorio.

All’incontro, coordinato da Ilaria Sbrana, presidente di Legambiente Pisa, hanno partecipato Marco De Martino di Libera Pisa e Donatella Salcioli, presidente di Legambiente Valdera.
Il primo ha ricordato la recente inchiesta Demetra che ha rivelato come 80.000 mila tonnellate di fanghi da depurazione non bonificati siano stati versati come fosse concime su campi della nostra provincia per una superficie totale di 8 Kmq. De Martino ha anche ricordato l’impegno di Libera nel chiedere al Comune di Pisa trasparenza negli atti amministrativi, non sempre con successo.

Donatella Salcioli ha approfondito il tema dell’inchiesta Demetra, che ha prodotto 6 arresti e il sequestro di 7 milioni di euro, presentando una documentata e preoccupante cronistoria delle attività illegali nello smaltimento dei rifiuti nella nostra provincia, una storia che vede i “soliti noti” agire sotto diverso nome.

Il pubblico si è trattenuto a lungo in un confronto vivace, facendo domande, ma anche portando testimonianze e facendo interessanti proposte a dimostrazione come il tema sia importante e sentito.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

'Rapporto Ecomafie 2016', Legambiente: "Coinvolte la Toscana e Pisa"

PisaToday è in caricamento