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Cronaca Pontedera

Reazioni al caso Zakir: su internet preso di mira lo sport di Simone

La condanna della condotta dei ragazzi di Cascina si diffonde anche in rete e su Facebook, in particolare riguardo lo sport praticato nella palestra Shou Dao School, dove si allenava uno di loro. Il dojo risponde: "No a insulti e commenti diffamatori"

L'uccisione di Zakir ha generato un insieme di reazioni che vanno oltre la manifestazione di ieri 18 aprile. Su Facebook, oltre l'inevitabile condivisione di link ed articoli, la condanna dell'accaduto ha colpito la palestra di arti marziali dove si allenava Simone Tabbita, chiamata in causa in alcune pagine da commenti e riferimenti riguardo lo sport praticato.

Una situazione che ha portato la 'Shou Dao School' di Pontedera a pubblicare sulla sua pagina una risposta: "La responsabilità dei gravissimi fatti di cronaca accaduti di recente è ascrivibile unicamente ad una singola persona e chi ha voglia di sfogarsi dovrebbe scrivere sul suo profilo privato senza coinvolgere in modo infamante anche altri individui presenti nelle varie foto e la Shou Dao School, che sono nel modo più assoluto estranei ai fatti".

"Invitiamo a non scrivere più commenti del genere sul nostro profilo – prosegue il post – che considereremo come vere e proprie diffamazioni, segnalandole di conseguenza agli organi competenti. In questo dojo vengono insegnati la lealtà e il rispetto dell'avversario attraverso ogni singolo esercizio, e quando i nostri allievi ci hanno rappresentato in gare ufficiali questo aspetto per noi fondamentale della cultura marziale non è mai venuto meno, sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario. Anche all'ultimo torneo a cui abbiamo partecipato coi nostri ragazzi possiamo vantarci di aver ottenuto il plauso delle altre scuole. Ciò che i tesserati fanno al di fuori del dojo non ci rappresenta né coinvolge in alcun modo".

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