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Cronaca

Moschea a Pisa: il Tribunale dice no all'Associazione Islamica

L'Associazione aveva chiesto di interrompere le procedure referendarie in corso, ricevendo il rifiuto del Tribunale. Un provvedimento che comunque non è più necessario: il referendum è stato considerato inammissibile

Si è svolta giovedì mattina, 15 settembre 2016, presso il Tribunale di Pisa, l’udienza relativa al ricorso d’urgenza della Associazione Islamica contro l’ammissibilità del quesito referendario sulla moschea di Pisa dichiarata dal Comitato dei Garanti.

Col ricorso, l’Associazione Islamica aveva chiesto al Tribunale di emanare i provvedimenti necessari per interrompere le procedure referendarie in corso.
Il Tribunale ha così deciso: “Il giudice, dopo ampia discussione, reputa allo stato non poter decidere ex art. 700 c.p.c. in assenza, nel processo, del coinvolgimento del Comitato dei Garanti, quale litisconsorte necessario anche nella eventuale decisione di merito e pertanto dispone il non luogo a provvedere sulla misura di urgenza richiesta”.

Lo stesso Comitato dei Garanti aveva dichiarato tra l'altro che le firme valide per il referendum non raggiungono la misura richiesta dall’art. 58 dello Statuto visto che sono state in gran parte autenticate da soggetti non titolati a farlo, e conseguentemente la richiesta referendaria è inammissibile.
Così, anche per questo motivo, non vi è più ragione di chiedere al Tribunale di interrompere le procedure referendarie in corso, perché il referendum non potrà tenersi per mancanza del numero minimo di firme regolarmente autenticate.

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