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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico

Renzi a Pisa: sindacati, associazioni e cittadini vogliono il faccia a faccia

Lanciata la contestazione al premier per la sua visita al Cnr del 29 aprile. In corteo ci saranno realtà cittadine e nazionali. Obiettivo: far sentire direttamente la propria voce

Sarà giornata di mobilitazione, unita, per cercare il confronto, anche duro, ma che serva a testimoniare il grido di dolore di una fetta rilevante della popolazione, cittadina e nazionale. E' con questo spirito che tanti soggetti associativi ed istituzionali hanno lanciato la manifestazione del 29 aprile in occasione della visita del premier Renzi al Cnr per la celebrazione del trentennale della prima connesione ad internet in Italia.

Contro Renzi e le politiche del governo si muoveranno i sindacati Usb e Cobas, l'associazione nazionale 'Vittime del salva-banche', i comitati di quartiere, i movimenti pisani per la casa, studenti medi ed universitari con il cartello 'Studenti contro il nuovo Isee' ed il collettivo Exploit Pisa, Rebeldìa, Newroz, rete dei comunisti, Una Città in Comune.

La contestazione partirà fin dalla mattina alle 8.30 con due concentramenti principali. Uno in Piazza XX Settembre, sotto al Comune, con le tante realtà associative e movimentiste coinvolte; l'altro di fronte alla cancellata del Cnr, nei pressi della fermata dell'autobus, organizzato dall'Unione Sindacale di Base. Quest'ultima ha indetto lo sciopero per 4 ore, sia pubblico che privato, dalle 10 alle 14. Sciopero anche per il Sindacato Intercategoriale Cobas, per tutta la giornata.

La città sarà attraversata per le vie centrali dal primo corteo che partirà dal centro e si muoverà verso il Cnr. Ponte di Mezzo, Lungarno Mediceo, Prefettura. Si unirà con il presidio degli studenti di Exploit e poi proseguira in via del Borghetto, via Gioberti, via Garibaldi, fino al punto di ritrovo con l'altro concentramento dell'Usb presso il Cnr.

L'assemblea unitaria del 19 marzo ha riunito tutti i soggetti coinvolti che tracciano così l'obiettivo della giornata: "Entrare al Cnr per mettere il premier Renzi davanti alla voce delle persone che pagano gli effetti delle sue politiche". La paura generale è quella che Pisa venga usata come parte della narrazione ottimistica dell'azione di governo, quando invece dalla voce dei contestatori emerge una profonda difficoltà cittadina, sia lavorativa che sociale.

Cinzia Della Porta, Usb Pisa: "La mobilitazione ha valore certamente generale contro le politiche lacrime e sangue in atto, mentre nel dettaglio del Cnr è una specifica lotta per la stabilizzazione dei precari della ricerca e contro la riforma della scuola e dell'università. E' un percorso in atto da mesi, 10mila sono i precari in Italia nel settore dei centri ricerca e 1400 al Cnr, con il neo presidente Inguscio che ha come prospettiva la loro uscita. Si privatizza la ricerca e si dismette un grande patrimonio, non possiamo permetterlo".

Sandro Soldani, Si Cobas Rsu Piaggio: "Siamo contro la truffa del jobs act, che permette la ricattabilità dei lavoratori specie delle cooperative, che ogni 2 anni vedono cambiare gli appalti con i dipendenti licenziati e di nuovo assunti. Gli sgravi del cosiddetto contratto a tutele crescenti sono finiti, ora ci sono i voucher, a chiamata, che di fatto è lavoro nero legalizzato". Prosegue Simone Selmi, Usb Piaggio: "Viviamo esternalizzazioni e perdita di posti di lavoro da 3 anni, basta chiacchiere dei vari politici, serve un piano industriale chiaro. Chi paga le tasse, sia in città che a Livorno, vive disoccupazione e sfratti; parteciperemo in tanti".

Prosegue la lotta per la casa, quartieri popolari in testa: "I tagli generali si sentono nel sociale - racconta un'attivista - lo vediamo con il piano casa, a Sant'Ermete, che dopo 5 anni con la promessa di maggiori alloggi ora sono di meno e non si trovano le risorse, per poi magari vedere venduto tutto ai privati".

La presenza anche del ministro all'Istruzione Giannini è un'occasione per gli studenti. Cosba Falcone del collettivo Exploit: "Il modello di Renzi non ci rappresenta, è un modo di fare vecchio basato sull'astensionismo. Accontenta lobby e banche, con tagli che acuiscono la forbice sociale a danno dei più deboli". Gli studenti contro il nuovo Isee: "Saremo in piazza contro la buona scuola e la prossima buona università".

Walter Lorenzoni, della rete dei comunisti: "Sottolineamo la dimensione europea della manifestazione. Quella in atto è una troika che esegue ordini superiori. Consente l'uscita di lavoratori dall'Italia verso altri paesi come la Germania che ne hanno bisogno. I governi sono sotto minaccia di sanzioni del sistema europeo, cosa che sarà inevitabile con il principio del pareggio di bilancio in Costituzione all'art. 81 della riforma. Dobbiamo opporci a questa prigione". 

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