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Cronaca

Lettera aperta ad Andrea Buscemi, la replica dell'assessore

L'assessore Buscemi risponde ad una lettera di una cittadina

In merito alla lettera di Romina Romiti Caroti rivolta all'assessore alla Cultura Andrea Buscemi, riceviamo e pubblichiamo la replica dello stesso assessore:

Gentile direttore,

mi trovo mio malgrado costretto a chiedere spazio sul suo giornale per rispondere ad una lettera pubblicata il 2 gennaio intitolata “Tra Buscemi e D’Annunzio”. Sebbene in genere sia preferibile scegliere il silenzio che replicare alle varie sciocchezze che costellano la vita di chi ha un ruolo pubblico, questa volta non posso tacere rispetto alle volgari insinuazioni che mi vengono rivolte dalla sedicente signora Romina Romiti Caroti (sedicente perché fra l'altro si tratta, com'è noto, di nome fittizio).

Le premetto, direttore, che trovo davvero avvilente il metodo con cui viene portata avanti la “battaglia politica” tutta indirizzata nei miei confronti ad opera di simili personaggi, o perfino di pseudo movimenti creati apposta per disturbare o irridere l'operato del sottoscritto. Cosi, questi soggetti, talmente privi di qualsivoglia autorevolezza e coraggio da doversi nascondere dietro sigle e falsi nomi, sono sempre in prima fila per attaccarmi: ora per via della dolorosa vicenda personale di cui risparmio i fatti, dato che ahimè sono noti a tutti, ora per il mio operato da assessore, ora perfino per le mie capacità professionali, e stavolta tirando in ballo la mia attuale compagna. Insomma, niente va mai bene a questi signori, qualunque sforzo si faccia per la città.

Curioso che la polemica sia stata pubblicata proprio in questi giorni nei quali il sottoscritto aveva stilato un piccolo resoconto circa i principali eventi culturali promossi in città che non ha trovato riscontro sul suo giornale (PISATODAY.IT HA PUBBLICATO LA NOTIZIA IN DATA 31/12/2018, NDR). Si è così preferito dar spazio a una “semplice cittadina” e sorvolare su inequivocabili successi: una sala gremita per ascoltare le vicende storiche di Gabriele  D’Annunzio a Pisa, una abbazia di San Zeno restituita al suo ruolo di spazio per eventi di grande rilevanza culturale con lo splendido concerto dedicato a Franz Liszt  davanti a un folto pubblico commosso e plaudente; infine, l’apertura della chiesa della Spina per vedere da vicino un’opera magnifica di Giovani Pisano, un'iniziativa che sta registrando ottimi numeri e  grandi consensi.

Ora, niente di tutto questo traspare dalla lettura distratta ed evidentemente distorta della "semplice cittadina"  la quale si limita ad attaccarmi a causa del fatto che la mia compagna Martina Benedetti, in via del tutto amicale ed estemporanea (certamente niente affatto retribuita, ci mancherebbe!) ha letto “La pioggia nel Pineto” durante la serata dannunziana (!) così come avviene regolarmente con i suoi continui attacchi su Facebook attraverso commenti inopportuni e pretestuosi dettati da  evidenti motivazioni politiche e strumentali.

Non entro nel merito, poi, del tentativo della stessa scrivente di spiegarmi cosa significhi amministrare un Comune. Non credo che nessuno sia autorizzato a dare lezioni, peraltro non richieste, e tanto meno questa "semplice cittadina".

Piuttosto che continuare ad attaccarmi per futili questioni (fra l'altro sempre evitando prudentemente di metterci la faccia) consiglio alla signora e ai suoi sodali compagni di rasserenarsi seguendo  le iniziative che questa Amministrazione pensa e organizza (apprezzatissime dai più), traendone bellezza e anche insegnamento. Inutile ricordare che, per gli ostinati e sparuti  miei detrattori spesso è molto meglio scegliere di non commentare o dire stupidaggini: quando, come in questo caso,  non si sa cosa dire, il silenzio è davvero d'oro.

Andrea Buscemi

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