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Cronaca Cisanello / Piazza Santa Croce in Fossabanda

Fossabanda residenza studentesca, nuovi ritardi: ora serve una perizia

Alla Conferenza Università e Territorio gli studenti di 'Sinistra Per' hanno ricevuto la notizia del nuovo passaggio tecnico, che richiederà almeno altri 6 mesi prima del bando per i lavori

Si allungano i tempi per il recupero funzionale del complesso di Santa Croce in Fossabanda, destinato ad essere per 4 anni residenza studentesca con circa 90 posti disponibili. Il protocollo d'intesa fra amministrazione, Università e Azienda Regionale per il Diritto allo Studio non è mai decollato, a causa dell'assenza di documentazioni tecniche necessarie all'Ardsu per effettuare la ricognizione dello stato di conservazione della struttura e programmare i lavori, stabile poi anche danneggiato pesantemente dall'alluvione dell'agosto 2015.

Una situazione di stallo che si protrarrà anche nei prossimi mesi. Spiegano infatti Norberto Albano e Maria Angela Clemenente di 'Sinistra Per': "Il 20 aprile si è tenuta la Conferenza Università e Territorio ed abbiamo chiesto ancora chiarimenti su cosa sarà fatto per dare seguito alla previsione della residenza studentesca. Ci è stato detto che a maggio sarà avviata una perizia preliminare per produrre i documenti ad oggi parziali o inesistenti, per poi dopo procedere alla gara d'appalto per i lavori. Ci vorranno almeno 6 mesi".

"Siamo scettici su questa nuova procedura - affermano gli studenti - sono 2 anni che i lavori sono fermi perché mancano certificati e agibilità. Non potevano essere fatti in tutto questo tempo? La nostra paura è che sia un modo per prendere tempo e trovare un acquirente diverso. Il tutto mentre continua il degrado ed i danni allo stabile, con quindi la possibilità che uno dei soggetti dell'accordo si tiri indietro".

E intanto prosegue l'emergenza alloggi: "Questi 90 posti sarebbero una soluzione immediata anche se un palliativo, visto che sono 1500 circa i borsisti senza alloggio. Anche della Paradisa si è parlato, per questi 500 posti c'è stato uno spiraglio di interessamento, ma anche lì nessuna chiarezza".

"Non c'è l'impegno politico dell'amministrazione - afferma Francesco Giorgielli, responsabile provinciale di Sinistra Italiana-Sel - c'è un protocollo, basterebbe seguirlo ma non viene fatto. Il diritto allo studio è un interesse della città stessa, non adempiere è una mancanza di rispetto verso tutta la cittadinanza e gli studenti. Anche i soldi sono stanziati. Questo poi era un albergo, almeno parte delle certificazioni dovevano già esserci. E' chiaro che non c'è la volontà politica di procedere".

Una Città in Comune segue da tempo la vicenda. "Già nel 2013 - spega Tiziana Nadalutti - Ucic chiedeva che Fossabanda fosse resa residenza studentesca. Ma il Comune omette sempre: non da informazioni, se non con atti ispettivi, non sa o non dice quanto durano le procedure. Quando si deve rendere fruibile il patrimonio pubblico frena, e poi svende al privato. Dovrebbe essere il contrario nella crisi, invece si preferisce lasciare al degrado, come il Distretto 42 dopo lo sgombero".

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