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Cronaca

Restauro della Chiesa della Spina: "Mai usati e persi 100mila euro della Fondazione Pisa"

Il gruppo Una città in Comune-Rifondazione Comunista mette in luce in Consiglio Comunale il mancato sfruttamento dei contributi. L'assessore Serfogli: "Tempi della convenzione troppo brevi"

I restauri della Chiesa della Spina, terminati con la riapertura nell'aprile 2016, sono costati in tutto 286mila euro. Parte di essi, per un valore pari a 100mila euro, sarebbero dovuti essere coperti dalla Fondazione Pisa. Così non è stato, stando a quanto emerso dal question time promosso durante lo scorso Consiglio Comunale dal gruppo Una città in Comune-Rifondazione Comunista.

All'atto ispettivo che chiedeva se il finanziamento fosse stato utilizzato ha risposto l'assessore ai lavori pubblici Andrea Serfogli: "Il contributo non è stato incassato, ma è opportuno spiegare il caso. Alla Fondazione fu presentato un progetto per 117mila euro, Iva inclusa, che prevedeva solo un intervento di restauro dei portoni lignei e delle vetrate artistiche, pulizia del basamento murario e cassettonato ligneo. Il contributo accordato fu di 100mila euro. E' stata sottoscritta una convenzione nel 2011, il 22 febbraio, con i lavori che dovevano essere tassativamente conclusi entro il 30 dicembre dello stesso anno. Quindi considerate tutte le procedure del caso erano tempi molto stretti e difficili da rispettare".

"Di questi 100mila euro - spiega ancora in aula Serfogli - è stato fatto l'impegno solamente per fare alcuni lavori ai portoni lignei per circa 28mila euro, compresa Iva ed oneri vari, e di 20mila euro per il restauro delle vetrate. Non si poté procedere per il resto perché emersero delle criticità legate ad una serie di infiltrazioni d'acqua che rendevano necessaria una manutenzione sulla copertura, quindi fu impegnata solo questa parte del contributo".

I termini non furono rispetetati, ma i restauri proseguirono: "I lavori al tetto, fuori da questa convenzione, furono finanziati e realizzati al pari di cassettonato e paramento murario con risorse non della Fondazione ma del bilancio del Comune di Pisa. E' rimasto fuori quindi solo questo primo intervento, in relazione al quale la procedura non è stata ancora definita e sulla quale non è ancora arrivata da parte della Fondazione nessuna richiesta di revoca. Il segretario comunale quindi rivedrà gli aspetti delle convenzioni e delle rendicontazioni".

Resta quindi in piedi, sulla carta, la possibilità di ricevere i fondi. Il consigliere Auletta ha dapprima evidenziato la presenza di un "problema di interlocuzione con la Fondazione, perché appare evidente che chiedere 8 mesi per la realizzazione dell'intervento mette il Comune con le spalle al muro", poi in una nota seguente il gruppo pone la questione politica della spesa pubblica: "Il caso ha pesato sulle tasche dei cittadini perché i lavori sono stati realizzati tramite il ricorso a stanziamenti provenienti dal bilancio comunale, risorse sottratte ad altri possibili destinazioni".

"Questi 100mila euro - insiste la lista - si aggiungono al milione e 300mila euro persi a causa della mancata rendicontazione da parte del Comune, che la Fondazione aveva stanziato per il recupero delle mura e il restauro di Sala delle Baleari. In totale il Comune ad oggi ha buttato via oltre il 20% del totale dei finanziamenti ricevuti dalla fondazione, pari a 5.662.552 euro. Tutto ciò evidenzia sempre più, oltre a rapporti da rivedere con la Fondazione, un problema di organizzazione della macchina comunale".

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