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Cronaca

Precari del Cnr, si cercano i fondi: "Servono 300 milioni per 8.800 lavoratori"

Ricevuta in Senato la delegazione di Pisa. Si lavora ad un piano di stabilizzazioni in 3 anni per tutto il settore, vanno trovate le fonti di finanziamento

Stabilizzare tutti i precari, affinché la ricerca possa non solo sopravvivere ma anche svilupparsi. E' stato un passaggio importante quello di ieri, 15 novembre, in Senato: una delegazione del Cnr Occupato di Pisa ha incontrato la vicepresidente Rosa Maria Di Giorgi, insieme ad altri parlamentari e capigruppo dei partiti, per sostenere la richiesta di applicare il decreto Madìa al fine di assumere il totale di circa 8.800 unità di personale del settore, fra ricercatori, tecnologi, tecnici ed amministrativi. Solo 4.500 riguardano il Cnr a livello nazionale, il resto altri Enti Pubblici di Ricerca vigilati dal Ministero. Attualmente la legge finanziaria in corso di formazione prevede risorse utili per solo 300 posti di lavoro.

Il termine per la presentazione di emendamenti si avvicina (20 novembre), è quindi importante arrivare ad una proposta che individui dove e come trovare i fondi necessari. E' proprio su questi aspetti che si muovono i lavoratori, in mobilitazione da oltre 20 giorni. "L'incontro è durato un ora e un quarto, abbiamo avuto un confronto positivo - ha spiegato stamani 16 novembre Loredana Fortunato - abbiamo affrontato i due aspetti del precariato storico e quello della necessità di nuove risorse per i giovani. Vogliamo ribadire con forza che serve una soluzione per tutti gli 8.800 lavoratori, come risanamento del settore e nuova linfa, senza soluzioni parziali che porterebbero solo conflitti".

Secondo i conti dei ricercatori serve un incremento dei fondi ordinari di circa 300 milioni di euro. "Ci hanno detto che il reperimento dei fondi si può fare da altre fonti rispetto le attuali - ha detto Stefania Pieroni - e che si può pensare anche ad un nuovo emendamento alla legge di bilancio che le preveda. Oggi il presidente del Cnr dovrebbe essere ricevuto da Gentiloni. E' stato importante esserci contati, aver presentato dati precisi". In definizione c'è un piano di assunzioni nell'arco di 3 anni: "Sarebbero stabilizzazioni sia automatiche che per concorso - ha spiegato Isabella Biscoglio - che opererebbero in modo trasversale per tutte le professionalità, anche contrastando la pratica del sottoinquadramento".

La delegazione ricevuta in Senato rappresentava sia il Cnr che altri enti di ricerca, quali INAF e Indire. Ha partecipato anche il sindaco Marco Filippeschi, a testimonianza della costante vicinanza del Comune di Pisa ai lavoratori, come testimoniato dall'apertura del Consiglio Comunale del 9 novembre avvenuta proprio presso il centro. Un nuovo appello alla stabilizzazione viene poi dai consiglieri regionali Pd Mazzeo, Nardini e Pieroni, che hanno promosso una mozione che vuole impegnare la Giunta regionale ad attivarsi verso Governo e Parlamento.

"La ricerca - hanno scritto in una nota - è da sempre per la Toscana una risorsa strategica e nel settore il territorio pisano è sicuramente tra i protagonisti, ospitando realtà e strutture di rilevanza nazionale ed internazionale. La situazione che stanno vivendo i lavoratori del Centro Nazionale delle Ricerche è purtroppo comune alla gran parte degli enti pubblici di ricerca italiani e crediamo sia importante l'impegno delle istituzioni di ogni livello per sostenere le richieste, legittime, dei precari. Abbiamo presentato una mozione per sollecitare anche la Regione a prendere posizione ad attivarsi affinché il percorso avviato positivamente in Parlamento, per individuare le risorse necessarie arrivi in fondo in breve tempo e con successo".

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