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Cronaca

Mafia, Bulgarella chiede di essere ascoltato dai pm: "Basta con lo 'sputtanamento mediatico'"

Il costruttore edile trapanese, coinvolto nelle indagini della Dda di Firenze per presunti rapporti con Cosa Nostra, si dice stanco per il processo che sta subendo sui mass media. "Danni d'immagine e patrimoniali consistenti, a rischio il futuro" dice

Andrea Bulgarella non ha paura, anzi chiede di essere ascoltato dai pm della Procura di Firenze in relazione all'indagine che lo vede coinvolto per presunti rapporti con la mafia.

"Tramite il mio legale Giulia Padovani del Foro di Pisa - afferma il costruttore edile - ho chiesto ai magistrati della Procura di Firenze, titolari dell'indagine, di essere ascoltato il prima possibile per chiarire tutti i rilievi che mi vengono mossi, nella speranza che l'inchiesta si concluda nel più breve tempo possibile". "Continua, infatti, con una violenza inaudita, lo 'sputtanamento mediatico' ai miei danni e contro le mie attività, spesso senza alcuna possibilità di replica e contraddittorio - dice Bulgarella - il clamore suscitato dall'indagine a causa dell'infondato accostamento del mio nome a quello del latitante di mafia Matteo Messina Denaro, che, ripeto, non ho mai conosciuto e con cui non ho mai avuto contatti, meno che meno con suoi familiari o accoliti, sta causando danni d'immagine e patrimoniali consistenti, di cui chiederò, al momento opportuno, di renderne conto".

"Non sono chiamato, infatti, a difendermi da fatti o prove, ma da 'ipotesi investigative', come se tutto ciò fosse normale in uno Stato di Diritto - aggiunge - le 'ipotesi investigative' non dovrebbero essere date in pasto alla stampa; dovrebbero essere un 'segreto istruttorio', non solo a tutela dell'indagine stessa, ma sopratutto dell'indagato. Il quale è innocente fino a prova contraria. Perché altrimenti far precedere determinati atti di indagine dall'avviso di garanzia? Mi chiedo, e chiedo alla stampa e all'opinione pubblica: per quali ragioni rendere noti gli atti di una indagine preliminare? Debbo forse pensare che l'obiettivo, al di là dell'esito che avranno le stesse indagini, è quello di 'marchiarmi'? Di tenermi sospeso in un limbo di sospetti e ambiguità?".

"Si rendono conto i magistrati inquirenti titolari dell'indagine di cosa significhi subire un processo sommario su giornali e tv sulla base delle loro ipotesi, e cioè senza ancora sapere se le loro ipotesi siano suffragate da prove e riscontri? - sottolinea ancora l'imprenditore - il risultato di questa irresponsabile condotta è questo: alcune banche hanno chiesto il rientro dei fidi entro 3 giorni. Abituali fornitori sono stati dissuasi da istituti bancari ad avere rapporti con noi. I rappresentanti istituzionali di enti pubblici, con i quali intrattenevamo rapporti di lavoro, si rifiutano adesso d'incontrarci. Tutto ciò mette a repentaglio il futuro delle aziende e dei lavoratori".



 

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